Prove di nuova Roma. Lo stadio, lo stemma e una certezza: De Rossi non torna
(IL MESSAGGERO) Se sull’aspetto tecnico, faticosamente, si sta provando a voltare pagina, su quello societario non c’è alcuna intenzione di mollare, almeno per ora. I Friedkin – filtra da ambienti vicini a Trigoria – hanno capito di aver preso alcune strade sbagliate in questi mesi, con scelte discutibili, che non solo non hanno portato risultati, ma hanno diviso i tifosi. La proprietà ha capito l’errore commesso con la Souloukou ed è convinta di scegliere un dirigente che conosca il calcio italiano, che sia più un collante che un accentratore di poteri (Antonello o Fenucci).
Il loro silenzio è stato caratterizzante per un po’, adesso è un problema. Serio. Una società che non comunica è come se non esistesse: c’è già un consulente per la comunicazione. L’acquisto dell’Everton non ha cambiato i loro piani: Roma resta un punto di forza del loro business, che comprende anche la realizzazione dello stadio, del quale contano di presentare il progetto esecutivo, ottimisticamente, entro la fine dell’anno. (…)