NAPOLI-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego Angelino – Sconfitta quasi annunciata, modalità comprese: s’è visto, però, qualche barlume di luce, a partire dall’impressione che in campo vi fosse una squadra e non 11 che si incontravano quasi per caso.
Roma corta… all’indietro. Bene. Niente campo aperto per le scorribande di K’varatskhelia, che l’occasione ce l’ha da fermo,di testa, per la consueta disattenzione di Celik.
Abolita la costruzione dal basso: non bene, benissimo. Speriamo sia una direttiva fissa, anche contro avversari che dovrebbero essere più abbordabili.
L’idea è chiara: difendere bene centralmente e mandare l’avversario sull’esterno. El Shaarawy da un lato e Pisilli dall’altro, però – non aiutati da Celik e Angelino – si perdono qualche volta di troppo gli scambi degli avanti del Napoli.
Forse anche per questo, Ranieri passa alla difesa a 3 ( a 5) nel secondo tempo, per provare a difendere meglio anche sugli esterni e cercare di ripartire meglio. Cosa accaduto poco nel primo tempo: per colpa della Roma stessa e del signor Massa, che per i giallorossi non applica la regola del vantaggio, con El Shaarawy che poteva andare in campo aperto.
Lo stesso Massa che permette al Napoli di finire la gara senza gialli, quando l’ex Lukaku poteva invece star sotto la doccia prima del 45′: un fallo simile a quello commesso su Celik, nella scorsa stagione contro la Fiorentina gli costò proprio il rosso. La successiva scarpata a Svilar, nello stupore dello stesso Marelli di DAZN, non viene nemmeno ritenuta fallosa.
Angelino sbaglia il movimento; Ndicka non sa che fare; il subentrato Hummels ha paura del secondo autogoal in meno di mezz’ora giocata; Svilar non attacca il pallone, forse anche perché ha capito che nemmeno se calpestato guadagnerà una punizione: l’1-0 è cosa fatta.
La Roma di questi primi due mesi ne avrebbe presi probabilmente altri due: quella di ieri, invece, riesce a mettere paura al Napoli: Baldanzi spreca qualcosa di non sprecabile se ti capita in area e sul tuo piede forte; Dovbyk può almeno prendere lo specchio anziché la traversa nell’occasione che doveva darti l’1-1.
Non c’è una punta di riserva, Pellegrini è uscito dopo l’ennesima prova grigia, Dybala si ha paura a rischiarlo, Soulé resta un’incognita: ecco quindi che Ranieri mette due esterni freschi aggiungendo però poco, se non una pressione che i padroni di casa possono controllare abbastanza agevolmente.
Recupero mini e nemmeno l’ultima occasione per provare a pareggiare: la prima di Sir Claudio purtroppo è negativa.
Giovedì in Inghilterra: nulla di più sbagliato pensare non sia importante o ci si debba concentrare sul campionato. La Serie A potrà portarci a un piazzamento mediocre ma comunque agguantabile con 25 partite davanti da giocare: proprio per questo la coppa (le coppe) vanno trattate con ancor più rispetto del solito.