Allenatore e Ceo. Ora tocca ai Friedkin
(IL TEMPO) Houston abbiamo un problema, anzi ne abbiamo un’infinità. L’allarme da Trigoria è arrivato forte e chiaro a Dan e Ryan Friedkin che nel primo pomeriggio di oggi (attorno alle 13) sbarcheranno nella Capitale dopo due mesi di assenza. L’ultima volta, infatti, fu per esonerare De Rossi e dimissionare, pochi giorni dopo, l’ex Ceo Souloukou. E proprio allenatore e dirigenza, oltre ai prossimi passi ufficiali sullo stadio, sono i temi all’ordine del giorno per la proprietà. In poco più di cinquanta giorni la Roma è letteralmente sprofondata tra campionato ed Europa, evidenziando limiti strutturali, caratteriali e una totale assenza di struttura societaria. Temi che il club dovrà necessariamente risolvere per iniziare (stavolta davvero) una ricostruzione per il futuro. Ma il primo a pagare il conto sarà con tutta probabilità Juric.
Il tecnico croato non è mai stato apprezzato da squadra e tifosi, ma soprattutto il feeling con i calciatori non è mai scattato, e anche l’aspetto comunicativo ha lasciato a desiderare. Per non parlare della gestione terrificante di Hummels. Ennesimo caso evitabile a Trigoria. I Friedkin avevano tergiversato dopo l’umiliante sconfitta in casa della Fiorentina, per evitare di “accontentare” i calciatori, ma anche nelle gare successive i giallorossi non hanno mai brillato, vincendo soltanto la gara contro il Torino e mostrando un evidente calo dal punto di vista del gioco e delle motivazioni. Ragioni per le quali il secondo esonero della stagione (terzo in meno di un anno solare) sembra inevitabile. Persino a prescindere dal risultato di Roma-Bologna di domani, l’ennesima ultima spiaggia di Juric che sta portando a fondo la nave assieme a un gruppo di calciatori ormai invisi ai tifosi anche nei loro elementi più rappresentativi degli ultimi anni. Sembra ormai rassegnato anche l’ex Torino al suo destino, come dimostra la poca adattabilità dimostrata in queste settimane. (…)