ACCADDE OGGIDIVAGAZIONI ROMANISTETOP

Un campione chiamato Maldera

di Franco BOVAIO – Oggi il mio amico Aldo avrebbe compiuto 71 anni. E mi piace ricordarlo con queste poche righe perché penso proprio che se lo merita. Soprattutto per come ho avuto la fortuna di conoscerlo fuori dal campo, che per tutte le cose meravigliose che ci ha fatto quando giocava ed era uno dei terzini sinistri più prolifici del calcio mondiale.

Nell’epoca, tra i ’70 e gli ’80, in cui si era affermato in un ruolo, quello del terzino fluidificante, come si diceva allora, del quale era uno dei migliori interpreti. Con tanti gol all’attivo, perché con quel sinistro che aveva ne segnava davvero tanti, su azione o su punizione, una delle sue specialità. Prima nel Milan, nel quale era cresciuto e che rappresentava la sua città di nascita. Poi nella Roma, che rappresenta la sua città di adozione. Perché qui aveva deciso di restare a vivere anche dopo aver smesso di giocare, seppur al mare, non proprio in città. Sempre con Liedholm a fargli da allenatore, a Milano come a Roma, sempre campione d’Italia, con il Milan della stella e la Roma dell’83. E quanti rimpianti abbiamo ancora per la sua assenza nella maledetta finale con il Liverpool. Siamo ancora convinti che con lui in campo non l’avremmo persa.

Ma, scrivevo, è fuori dal campo che Aldo dava il meglio di se, perché era un uomo buono, mite, figlio di una famiglia di lavoratori che gli aveva insegnato i valori veri della vita. Gli stessi che cercava di trasmettere a noi più giovani di lui, ai ragazzi che allenava nelle giovanili della Roma e, ovviamente, a tutti quelli della sua splendida famiglia.

Auguri Aldo, te ne sei andato troppo presto, ma vivrai per sempre nei miei, nostri, ricordi.