Roma all’attacco. Juric sfida i tabù
(IL MESSAGGERO) In una parola, perfetta. È la Roma che ha in mente Juric per questa sera: “L’Inter non ha punti deboli. Se non sei al 100% rischi di fare la fine dell’Atalanta quest’anno e di farli divertire”. E al 20 ottobre, il tempo dei sorrisi e delle attese è finito. La Roma si è tirata su in campionato con 7 punti nelle ultime 3 gare ma non basta. Al tecnico in primis, alla società e alla tifoseria che anche oggi – Curva Sud in testa – entrerà con un quarto d’ora di ritardo per protestare contro una conduzione del club dove “non è sufficiente spendere soldi ma è necessario creare e rappresentare una società in cui ciascun romanista possa rispecchiarsi e della quale essere orgoglioso”. Il clima insomma, non solo a livello atmosferico, non è dei migliori. Anche perché sull’allenatore di Spalato aleggia sempre, il fantasma di De Rossi e anche se forse è più nell’umore popolare che nelle reali intenzioni dei Friedkin, la presenza si avverte.
Cè solo un modo per mettersi tutto alle spalle e respirare: i risultati. E poco importa che la Roma e Juric questa sera, oltre ai campioni d’Italia, affrontano i loro tabù più recenti. Per 90 minuti il fatto che il croato abbia vinto una volta su 14 con Inzaghi (con 10 sconfitte) e con la squadra nerazzurra (con 11 ko), senza contare che la Roma perde costantemente da tre stagioni in casa (0-3, 0-2 e 2-4) non conta. Serve una svolta, per scrollarsi di dosso questa sensazione di pessimismo e di anonimato che avvolge Trigoria e dintorni. (…)