STORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

MONZA-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego Angelino – Quando hai già i tuoi problemi, stai pur certo che “Qualcuno” ci metterà sopra un bel carico da 11. Va bene tutto ma dammi almeno una parte del mio e vado alla sosta per le Nazionali (ancora??) con una serenità diversa.

Fare peggio di giovedì (i nostri amici Elfi svedesi ne hanno presi 4, ieri) era difficile, quindi partiamo da quel metro di paragone lì: una Roma con tante occasioni – concrete o potenziali – che non segna praticamente mai.

Pali, parate dell’immancabile eroe per un giorno, tiri che trenta o quarant’anni fa non avremmo visto a livello di Serie A: tutto sommato, la Roma che produce gioco del primo tempo va comunque all’intervallo sullo 0-0.

Non mi piace Angelino nei tre difensori centrali: c’è un vulnus da quella parte; non comprendo l’ostinazione su Soulé, che ieri andava cambiato a metà primo tempo, dopo aver tentato un tacco quasi diventato un contropiede del Monza.

Una delle cose migliori della partita è la modalità con cui la squadra serve Dovbik: si va in verticale, si sfrutta la fisicità dell’ucraino, che mi piace per una cosa: è egoista, come i centravanti devono essere.

Con Pellegrini (prestazione buona che risente però di due goal mancati) libero, il numero 11 preferisce dribblare e costruirsi il bel goal del vantaggio, che sembrerebbe indirizzare bene la partita.

Ma è purtroppo una fugace illusione: Maldini troppo solo, Svilar molle sul cross di Carboni, il solito problema sul centrosinistra – complice anche il reintegrato Zalewski – e la frittata è fatta.

Koné – mobile e reattivo – ci prova da tante posizioni ma torniamo a quarant’anni e passa fa: col Barone Liedholm lavorava al muro anche un fuoriclasse come Bruno Conti, per migliorare i fondamentali.

Finalmente Pisilli e Baldanzi (minuto 86’…) che in questa squadra oggi sono linfa vitale: ci sono due rigori, non uno, sul numero 35 romanista. Ancora Aureliano (sicuri la riga del fuorigioco, sul goal annullato a Dovbyk, sia tracciata sul difensore giusto?) sulla strada della Roma, per togliere le ultime speranze di successo.

Ai microfoni appare Ghisolfi che, rigorosamente in francese, si lamenta del rigore non assegnato. Rispetto al pigolio a freddo di Thiago Pinto dopo Budapest, è quasi un passo avanti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *