Mistero Hummels: top al Borussia, riserva alla Roma. Il tedesco smarrito: “Non so perchè”
(GAZZETTA DELLO SPORT) – “Hummels tra i tre di difesa lo vedo come centrale, ma li sta facendo benissimo Ndicka, che è in vantaggio. Finora è colpa mia se non ha giocato, non certo sua”. Sono le frasi di Ivan Juric dopo Roma-Dinamo Kiev, parole che da oltre 24 ore stanno facendo discutere una città intera (la sua parte di fede giallorossa). Perché a 52 giorni dal suo sbarco a Roma, la gente romanista non si capacita di come il migliore difensore della scorsa Champions non sia in grado di giocare neanche un minuto in questa Roma. Per di più contro una delle squadre più deboli dell’Europa League, una Dinamo che finora ha fatto zero punti (con sei gol subiti e neanche uno fatto) e che all’Olimpico si è presentata con tanti titolari a riposo. Insomma, la domanda che ieri dominava i pensieri dei romanisti era sostanzialmente una: “Ma se Hummels non gioca neanche con questi avversari, ma quando giocherà mai?”.
Già, anche perché il difensore tedesco è oramai da un po’ che si aspetta di scendere in campo e una decina di giorni fa era stato chiaro: “Peccato per la febbre di Monza, lì avrei dovuto giocare. Ma lo farò sicuramente contro la Dinamo”. Cosa che poi non è successa, con il tedesco acclamato dalla gente prima della partita e che poi si è riscaldato per oltre mezz’ora nella ripresa, senza però entrare. Poi via, una dolce cena a Trastevere per smaltire la parziale delusione (lenita dalla vittoria) e rispondere ad alcune domande dei tifosi: “Perché non gioco? Non lo so. Sono a disposizione, se mi fanno giocare io ci sono”. Frasi a cui ha poi fatto seguito il post pubblicato dal difensore tedesco ieri mattina su Instagram: “Vittoria fondamentale. Ringrazio i tifosi della Roma per l’amore dimostratomi allo stadio, per quando li incontro in città e per i bei messaggi che mi mandano”. Con il raddoppio nel pomeriggio, con la storia pubblicata sempre sul suo account, ancora a metà tra l’ironico e il polemico: “Allenamento. Come sempre”, con tanto di faccina che ride. (…)