La Roma e i campi sintetici: una storia di sfide e adattamenti
La Roma giocherà questa sera a Borås, città della Svezia meridionale, situata nella contea di Västra Götaland e collocata nella provincia storica del Västergötland. Terra fredda, quella svedese e cosi per poter permettere il regolare svolgimento del campionato, la squadra svedese è costretta a giocare su un campo sintetico. La Roma, nella sua storia, ha affrontato diverse sfide su questo tipo di superficie, con risultati variabili.
Questi terreni di gioco, spesso criticati dai calciatori per la loro durezza e le differenze rispetto ai campi in erba naturale, hanno rappresentato un banco di prova per la squadra giallorossa. Uno degli episodi più significativi risale alla trasferta in Norvegia contro il Bodo/Glimt, dove i giallorossi subirono una pesante sconfitta per 6-1 nel 2022. Quella partita rimane uno dei momenti più bui per la Roma in Europa, evidenziando le difficoltà che le squadre italiane possono incontrare su terreni di gioco non convenzionali.
In campionato, uno degli incontri più significativi si è svolto nel 2015, quando la Roma ha affrontato il Sassuolo al Mapei Stadium, un campo in sintetico. In quella partita, i giallorossi hanno ottenuto una vittoria convincente, dimostrando di sapersi adattare anche a queste condizioni. Tuttavia, non tutte le esperienze sui campi sintetici sono state positive. La Roma ha subito alcune sconfitte in trasferte su terreni artificiali, come nel caso della partita contro il Catania nel 2013. Questi risultati hanno alimentato il dibattito sull’impatto dei campi sintetici sul gioco e sulle prestazioni delle squadre.
Oggi, la Roma si troverà nuovamente di fronte a un’altra sfida su campo sintetico nel la partita contro l’Elfsborg in Europa League. L’allenatore Ivan Juric, che ha deciso di svolgere la rifinitura a Roma, dovrà preparare la squadra ad affrontare non solo un avversario ostico, ma anche un terreno di gioco che richiede un diverso approccio tattico e fisico.