Contestazioni, risse, l’ombra della Serie B e tanti “cessi”: a Roma c’è l’effetto Halloween
La Roma è sprofondata in una notte polare e stavolta non è colpa del cambiamento climatico, ma degli errori madornali di una dirigenza muta – i Friedkin sono a New York e non è un cinepanettone -, di un allenatore che in 40 giorni è riuscito a peggiorare una situazione già critica, di giocatori mediocri e sopravvalutati. La batosta di Firenze ha rotto le acque: lite pesante Juric-Mancini, contestazione dei tifosi, gli sberleffi del popolo laziale, da Paolo Di Canio ingiù. (…)
Ivan Juric è ancora al suo posto: tra qualche ora, chissà. Voci interne del mondo giallorosso fanno sapere che non sono stati contattati possibili sostituti, ma anche il 17 settembre a Trigoria assicurarono che Daniele De Rossi – anche lui segnalato in vacanza negli Usa, c’è Halloween, festa perfetta perla la Roma attuale – era intoccabile. Il giorno dopo, fu silurato. Ieri, nelle radio della Capitale, giostra di nomi e indi-screzioni: De Rossi torna – è an-cora sotto contratto -, anzi no; c’è Ranieri disponibile, ma figurarsi se va a infilarsi in una situazione così intricata; Terzic – ex Borussia Dortmund – è ancora a spasso; Roberto Mancini è libero, però c’è qualche questione da risol-vere con la Federazione saudita; gli eterni Max Allegri e Maurizio Sarri sono a casa; peccato che Klopp si sia promesso alla Red Bull. Un pandemonio, a tre giorni dal match di campionato contro il Torino. (…)
La Roma è a zero, o sottozero. In dieci mesi, sprofondo totale. A gennaio fu messo alla porta Mourinho, l’uomo che aveva trascinato a due finali europee di fila una squadra modesta, perché il suo calcio non piaceva: bisognava andare in Champions. Queste sono Roma e la Roma: in un soffio, dal genio di Mou ai cessi di Juric.