STORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

ROMA-VENEZIA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego Angelino – Guardate la classifica e togliete i tre punti di ieri: ecco perché bisogna essere felici del successo, al di là di una partita che ha ricordato l’ultimo Roma-Empoli.

Pensare che sia colpa solo di uno o due giocatori per la prima ora vissuta all’Olimpico è certamente riduttivo.

La Roma è apparsa scarica, distratta, vulnerabile, a differenza delle ultime due prestazioni.

Non si può certo accusare solo la coppa per la prova di ieri: però è un fatto che alla Roma venga costantemente negata la possibilità di riposare bene dopo il turno infrasettimanale.

Si vede subito che sarà un pomeriggio difficile: il Venezia trova sempre lo spazio per ripartire e solo la mira sbagliata degli attaccanti e gli interventi di Svilar evitano una giornata calcisticamente tragica.

Il goal che subisce la Roma è solo la naturale sintesi di un imbarazzante primo tempo; una rete comunque assolutamente evitabile, soprattutto a pochi minuti dal termine della prima frazione.

Tra i motivi di personale apprezzamento per Mourinho c’era anche il fatto che all’intervallo non si facesse scrupoli nel fare sostituzioni.

Già con De Rossi, questa spesso utile scelta si era affievolita nella frequenza; speriamo la decisione di di ieri di Juric di non intervenire subito sia stata casuale.

Ci è stato detto che Dybala stava bene: lo vediamo seduto in panchina a guardare tutta la partita in tuta senza mai scaldarsi.

Dentro Baldanzi e Pisilli: freschi, giovani e reattivi, hanno le caratteristiche ideali per iniziare a impensierire un Venezia ora stanco.

Tocca al sempre contestato Cristante trovare il tiro deviato che fa percepire alla Roma la possibilità di cancellare l’esito peggiore.

Pellegrini, abulico come da troppo tempo gli capita, è comunque il metro del pomeriggio romanista: è l’unico a impensierire Joronen con due conclusioni.

Il Venezia non percepisce il pericolo Pisilli: tre angoli in cui colpisce di testa e sull’ultima circostanza dà i tre punti alla Roma, col primo goal in A.

E adesso? Giovedì in coppa in Svezia, domenica in campo a Monza, ovviamente alle 18: si naviga a vista e forse non è un male.

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