ACCADDE OGGI… 6 settembre: 2023. 1 anno fa l’ultimo saluto ad Alberto Ginulfi
1 anno è passato da quando tutti noi tifosi giallorossi abbiamo ricevuto la triste notizia che Alberto Ginulfi non c’era piu. Per ricordarlo, utilizziamo le parole scritta dall’amico Franco Bovaio…
Per motivi di età il primo portiere della Roma che ricordo è Paolo Conti. Ma mio padre mi parlava sempre di chi lo aveva preceduto tra quei pali, Alberto Ginulfi, dicendomi che era stato un grande e che aveva addirittura parato un rigore al mitico Pelé. Una storia che tutti conoscete bene.
Così, quando ebbi modo di intervistarlo per il libro “Roma 1974-75 – la Lupa Giallorossa non dimentica …” provai una sincera emozione nel trovarmi a parlare con uno dei miti di famiglia. Uno di quei calciatori che, dentro la casa dei tifosi, è come uno zio, un nonno, un cugino, tanto se ne parla e si ricordano le sue gesta. E Ginulfi, quel giorno molto disponibile, come sempre, mi disse queste parole, che estrapolo dal libro succitato e che mi sembrano le più belle per ricordare un grande romanista come lui, che oggi se ne è andato provocandoci un’altra ferita nell’anima: “Alla Roma ho fatto prima la riserva di Cudicini, poi di Pizzaballa. Se non arrivava Herrera vivevo tutta la vita da n.12. Invece, con il Mago divenni titolare e mi tolsi anche delle belle soddisfazioni. Vinsi la Coppa Italia del ’68 da protagonista dopo aver vinto quella precedente da riserva. Vinsi il Torneo Anglo-Italiano, vissi l’amarezza dell’eliminazione nella semifinale di Coppa delle Coppe con i polacchi del Gornik solo perché i gol segnati nei supplementari non valevano ancora doppio. E pensare che cambiarono il regolamento l’anno dopo, altrimenti saremmo andati noi in finale, non loro, che furono fortunati al sorteggio. Insomma, qualcosa di buono con la Roma l’ho fatto e quando sono stato il titolare ho sempre fatto il mio, tanto che i tifosi mi ricordano ancora con molto affetto, perché se vedo i vari sondaggi che spesso si fanno ruolo per ruolo sui giocatori più forti che hanno vestito la maglia giallorossa, tra i portieri sono sempre tra i primi. E l’essere rimasto per sempre nel cuore dei tifosi, per me che vengo dalla Curva Sud e sono romano e romanista da sempre, è una soddisfazione enorme. Superiore a tante vittorie”.
Ciao Alberto. E stai tranquillo. Continueremo a ricordarti per sempre. Proprio come faceva il mio papà con me quando ero piccolo e da lui sentivo parlare delle tue imprese in maglia giallorossa.