De Rossi, l’unica voce oltre il silenzio
(CORRIERE DELLA SERA, Ferretti) De Rossi. Sempre De Rossi. Solo De Rossi. Sono mesi, ormai, che davanti ai microfoni, prima e/o dopo una partita, per conto della Roma si presenta l’allenatore. Sempre l’allenatore. Solo l’allenatore. Giusto così? Non esattamente, perché un allenatore è pagato per allenare e non per essere (anche) l’addetto alla comunicazione del club. In Casa Roma è dai tempi di Tiago Pinto (pensa te…) che a prendere ufficialmente la parola è sempre e soltanto l’allenatore. Chiamato (costretto?) a commentare mercato, arrivi, partenze, rifiuti, presunte beghe societarie e chiacchiere in ordine sparso e autorizzato soltanto se/quando gli resta un po’ di tempo a parlare di calcio.
Normale, tutto ciò? No. Il motivo? La strategia comunicativa dei Friedkin, che si può riassumere così: non comunicare. (…)