Baldanzi: “Roma, studio da 10. Segno e invento, da trequartista mi diverto di più”
(GAZZETTA DELLO SPORT) Tommaso Baldanzi esce dallo spogliatoio della Viking Arena con il pallone in mano e ha l’espressione di un bambino felice con il suo giocattolo preferito. Il trofeo che sfoggia se l’è guadagnato giocando alla grande e segnando una tripletta alla Norvegia. L’azzurro gli dona anche perché gioca nella sua posizione naturale ovvero il trequartista. Con Nunziata è stato vice campione del mondo con l’Under 20, un anno dopo ha avvicinato l’Under 21 all’Europeo che si gioca l’anno prossimo in Slovacchia. E il pensiero può già andare al Mondiale del 2026 con i grandi, che passa anche dal suo impiego con la Roma, magari a cominciare da domenica a Genova.
Baldanzi cosa le hanno fatto i norvegesi? Gol e assist all’andata, tripletta al ritorno
“Eh mi hanno portato fortuna… Sono contento, ci meritavamo questa vittoria e ora puntiamo decisi alla qualificazione. Festeggiamo questo successo, poi penseremo ai prossimi impegni”.
Ma non è solo fortuna…
“No, non è fortuna, abbiamo lavorato bene, abbiamo fatto dei buoni allenamenti in questi giorni”. (…)
Con la Norvegia all’andata si era fatto male alla caviglia, tornando in azzurro solo adesso. Quell’infortunio l’ha condizionata nella stagione scorsa?
“Ho avuto qualche problema nelle partite successive, poi no, nella seconda parte di stagione sono sempre stato bene”.
Adesso però sta benissimo
“Si mi sento bene, sono riuscito a fare la preparazione al completo, sono soddisfatto”. (…)
Cosa pensa quando sente dire che in Italia non ci sono talenti?
“Che non è vero. Ci sono tanti giocatori forti: Ricci, Tonali, Frattesi”.
Nessuno è un trequartista come lei
“Magari è un ruolo un pò difficile, non tutte le squadre lo usano. Io ho sempre fatto quello e sono felice di ricoprire quel ruolo”.