STORIE GIALLOROSSE… El Gringo, ma più da film che da campo
di Franco BOVAIO – Nome argentino, cognome tedesco, madre siciliana di Troina (provincia di Enna), Gabriel Heinze è davvero il concentrato di quella parte di popolo argentino che è figlia dell’immigrazione europea. Curiosità vuole che sia nato a Crespo, cittadina della provincia di Entre Rios, nella parte nord orientale del Paese, che nel nome ci ricorda subito uno dei tanti attaccanti che ha marcato nella sua lunga carriera di difensore, centrale o laterale sinistro.
Heinze arriva alla Roma di Luis Enrique il 22 luglio 2011 a parametro zero, in quanto svincolato dall’Olympique Marsiglia. L’ultima delle tante grandi squadre europee nelle quali ha militato (Real Valladolid, Sporting Lisbona, Manchester United, Real Madrid) dopo aver esordito nel Newell’s Old Boys nel 1996 e prima di arrivare alla Roma, dove si porta dietro quel soprannome, “El Gringo”, che gli avevano dato in Argentina per via delle sue origini europee. In giallorosso esordisce l’11 settembre 2011 nella sconfitta casalinga per 2-1 con il Cagliari e resta solo quella stagione 2011-12, anche perché ha già 33 anni e sogna di tornare a casa, in quel Newell’s Old Boys che è stata la sua prima squadra e che sarà anche l’ultima della sua carriera di calciatore. Alla quale seguirà quella di allenatore, che svolge tuttora.
Bello, alto, aitante, nazionale argentino, occhi azzurri e capelli sul biondo. Più un attore hollywoodiano che un calciatore, anche alla luce delle sue non eccellenti prestazioni nella Capitale, condizionato, certo, anche dal rendimento non eccezionale della squadra. Ma confessiamo che dalle nostre parti lo avremmo visto meglio recitare a Cinecittà in uno dei tanti, meravigliosi, spaghetti-western di Sergio Leone nel ruolo del pistolero che in quello di difensore della nostra Roma. Tanto il soprannome giusto lo aveva già: “El Gringo”!