ROMA-EMPOLI. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego Angelino – Una profonda tristezza. Questa la sensazione guardando una Roma che, appena 15 mesi fa, veniva scippata della sua seconda coppa europea consecutiva.
Ogni club cerca di puntellare la rosa fino all’ultimo secondo buono di mercato: la Roma invece, da qualche anno, è l’unica che si muove concretamente a stagione bella che iniziata, sperando sempre nel saldo di fine stagione.
Una situazione che può creare difficoltà ad allenatori navigati, figuriamoci a uno alle prime armi.
Difesa a 4, poi a 3; Baldanzi mezzala poi esterno a tutta fascia; Soulé esterno a sinistra, poi a destra a tutta fascia; Dybala esterno, poi seconda punta; Angelino terzino, poi nei tre centrali e potremmo continuare: una grande, enorme confusione, quella proposta da De Rossi.
L’Empoli sbanda pochi minuti: tempo di capire che a Dovbyk va tolta la profondità e si organizza sfruttando il contropiede.
Fazzini pare Zico nei suoi giorni migliori; solo l’’imprecisione di Colombo salva la Roma a Svilar battuto.
Gyasi è sempre solo e alla fine trova il meritato vantaggio: perché se è vero che alla fine i giallorossi “vincono” il duello dei legni, è altrettanto palese che l’Empoli abbia un’organizzazione che alla Roma, a oggi, manca.
Roma nella quale sono diventati titolari i due terzini riserve della scorsa stagione, dove la scommessa Dovbyk ha sostituito la certezza Lukaku e con il consueto, problematico, centrocampo.
La qualità di Pellegrini va sempre di pari passo alla relativa intensità; Paredes è stato per me sorprendente nelle ottime prove fatte da febbraio a maggio, non ieri sera, al netto dei regali decisivi; Cristante credo sconti un misto di stanchezza fisica e mentale: mi pare il classico giocatore a fine ciclo.
Abraham, tra ingresso imbarazzante a Cagliari e rumors di mercato, resta in panchina, da dove De Rossi rispolvera Shomurodov.
Sarà perché fresco di Olimpiade, perché vuole restare o mettersi in mostra per andarsene: fatto sta che entra con inatteso piglio e trova il (gran) goal che riapre la partita.
Si procurerebbe anche un rigore ma – per la felicità di molti – adesso protestiamo solo in modo educato: dei grandi effetti benefici sulla concessione dei penalty, mi vien da dire.
Vado controcorrente, almeno per ieri sera, su Zalewski: sbaglia un paio di scelte che gli costano i fischi ma appare vivo in fase offensiva rispetto ad altre sue raccapriccianti prestazioni, ultima a Cagliari.
Ciò non toglie che una cessione pagata il giusto dell’esterno polacco accontenterebbe tutti.
In attesa di capire se per trovare Bove ed El Shaarawy bisogna rivolgersi alla Sciarelli, la cronaca dice 1 punto in due partite, 2 vittorie nelle ultime 9, Empoli al primo successo all’Olimpico contro la Roma.
A breve finisce finalmente il mercato, al termine del quale la Roma andrà a Torino per affrontare la Juventus. Dopo l’immancabile sosta per le Nazionali, si riparte da Genova: dalla Roma servono risposte veloci su due campi ostici.