CALCIOMERCATONAZIONALE

Ma in tutto questo che c’entra De Rossi?

(IL ROMANISTA, Lo Monaco) Vorremmo trovare un senso a questa sera, anche se questa sera un senso non ce l’ha. Vorremmo trovare un senso a questa storia, anche se questa storia un senso non ce l’ha. Perché se Dybala dovesse lasciare la Roma sarebbe una sconfitta per tutti: per noi tifosi, che perderemmo da un momento all’altro il più forte calciatore della rosa senza alcuna certezza di poterlo sostituire adeguatamente; per l’allenatore che avendo accettato/subìto una cessione così dolorosa dovrà assumersi un rischio significativo a poche ore dall’inizio della nuova stagione; per il club che in un colpo solo avrebbe bruciato quel patrimonio di entusiasmo generato dal doppio colpo Soulé-Dovbyk (…)

Così ieri il popolo romanista, sconcertato e frustrato, si è diviso nuovamente. Una parte se l’è presa addirittura con De Rossi – e qualcuno ha esagerato, arrivando addirittura a minacciare lui e a prendersela con i figli – nell’idea, sbagliata, che sia stato lui con le sue recenti scelte a spingere Paulo a guardarsi intorno. (…)

Nessuno invece ha rimproverato nulla al giocatore che invece resta il protagonista dell’accaduto: perché è stato lui ad avvertire la Roma all’inizio dell’estate che in caso di un’offerta interessante dall’estero avrebbe potuto lasciare l’Italia entro il 31 luglio (mettendo il club nella condizione di dover pensare ad una Roma con lui e ad un’altra senza di lui, e l’acquisto di Soulé in qualche modo soddisfa la doppia esigenza) e perché è stato sempre lui a decidere di ascoltare le offerte saudite, a clausola scaduta, dopo aver fatto sapere a tutti che la prospettiva araba non lo scaldava affatto.

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