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Conferenza DE ROSSI: “Quella di Dybala è una bella storia frutto dell’amore dei tifosi”

Alla vigilia della prima casalinga in campionato Daniele De Rossi si è presentato in sala stampa per rispondere alle domande dei cronisti. Queste le sue dichiarazioni.

Quanto può aiutare la carica data dalla clamorosa permanenza di Dybala? Quanta manca alla Roma per completarsi nei titolari?
“Per completarsi manca una settimana, ci sarà tempo per parlarne, è prematuro fare bilanci ora. Per quanto riguarda la situazione di Paulo è stata una situazione emozionante, ricca di sali e scendi. Siamo sicuri domani i tifosi saranno tutti con noi e lo sarebbero stati comunque, hanno rinnovato in tantissimi prima che questo diventasse un caso e sono rimasti al nostro fianco sempre. Abbiamo visto che reazione ha scatenato la sua scelta, ha rifiutato cifre importantissime e non è una cosa tanto comune. L’entusiasmo ci sarebbe stato comunque ma adesso vedono in lui oltre un leader tecnico anche uno che ha preso una decisione in funzione dell’amore dei tifosi e della squadra. Penso che è una bella storia e non tanto frequente nel mondo del calcio, i tifosi devono essere orgogliosi, queste decisione sono frutto dell’amore da parte dei tifosi verso i propri giocatori”.

Che avversario sarà domani l’Empoli? Nuovo tecnico e giocatori, non facile studiarla.
“Non è mai facile studiare gli avversari perché sai che possono cambiare qualcosa in corsa, sono poche partite. Conosciamo D’Aversa, non allena da due partite, sappiamo quello che chiede alle sue squadre. L’Empoli è una squadra con talento, non prenderei ad esempio l’ultima partita per mille motivi. Sarà una partita difficile. La cosa che mi più mi è dispiaciuto è che nelle ultime settimane delle partite che abbiamo fatto non si è mai parlato. Noi siamo stati bravi nella nostra gabbia ad isolarci un pochino ma non è facile. Sono sicuro che se iniziassimo a pensare all’Empoli da domani sarebbe troppo tardi, noi lo abbiamo fatto in questi giorni e abbiamo lavorato in funzione una partita che sarà difficile. Diversa dallo scorso anno ma non così tanto, speriamo sarà diverso il risultato finale.

Il progetto tattico centrato sul 4-3-3 può essere rilanciato con i due sudamericani dietro a Dovbyk? Con il ritorno di Dybala è precluso l’arrivo di un altro esterno?
“Con i sudamericani sotto la punta è un 4-3-2-1, il 4-3-3 come lo intendo io è diverso, con gente che gioca con i piedi sulla linea, questa è una cosa che difficilmente possiamo chiedere a Paulo. Se giocherà lui è una cosa che sicuramente dobbiamo cambiare, anche a Matias dobbiamo chiedere di cambiare qualcosa ma possono giocare insieme, lo abbiamo sempre detto. Non c’è preclusione da parte mia, i giocatori bravi giocano insieme, a volte ne giocherà uno, a volte nessuno dei due. Hanno grande talento, ma lo hanno anche gli altri, hanno altri talenti. Magari agli appassionati di calcio piacciono meno, c’è chi ha talento con la palla tra i piedi, chi senza palla, chi dà equilibrio. Di volta in volta sceglierò chi mandare in campo. Abbiamo altri esterni che sonoZalewski ed El Shaarawy, vediamo quello che succederà. C’è anche Joao Costa, un giocatore dal futuro assicurato, vedremo cosa fare con lui. Baldanzi può giocare anche dentro al campo e quest’anno lo sto vedendo bene da mezz’ala, continua a piacermi lì in mezzo. Vediamo quello che succederà, per compare altri giocatori serve far spazio, sia a livello numerico che economico. La Juve ha venduto Soulè per comprarne altri, è un discorso che riguarda tutte le squadre. Dalla prossima settimana non vi dirò più vedremo, saremo più consapevoli di chi siamo. Il problema è a monte in una gestione del calciomercato che rovina il lavoro delle prime giornate. Basterebbe far finire il mercato due-tre settimane prima, non credo qualcuno sia contrario, è una cosa che infastidisce tutti quanti”.

Pensando al mercato in uscita, in sinergia con la società avete pensato di  rendere qualche giocatore indisponibile per domani in ottica uscita o sono tutti a disposizione? Riguardo Karsdorp e il fatto che sia fuori rosa, verrà reintegrato nel caso non venisse ceduto?
“La società non mi ha mai chiesto di mettere in disparte qualcuno e non lo faremo domenica, teniamo fuori da partite o allenamenti solo quelli sicuri di partire, salvo poi ripensamenti, per evitare che un “deal” già chiuso venga complicato per infortunio. I giocatori che sono rientrati e poi riusciti meritavano di allenarsi, se lo sono meritato sul campo e con l’atteggiamento, penso a Belotti, Solbakken, che meritavano di essere trattati bene. Poi c’è anche l’aspetto tecnico, a volte puoi essere colpito da un giocatore che non avevi mai allenato e non nego che Solabakken, Kumbulla hanno fatto un precampionato eccezionale ma avrebbero trovato poco spazio qui. Per quanto riguarda Karsdorp è stata una scelta mia, l’ho comunicato alla società che non faceva parte dei miei piani e non credo che questa cosa cambierà, almeno da parte mia poi ci sono discorsi societari che devo sempre ascoltare. Loro hanno assecondato la mia richiesta. Rick è un mio ex compagno di squadra, è un amico, ma per mille ragioni non era giusto che continuasse con noi. Spero trovi spazio altrove perché è un buon giocatore e lo merita. Se la società dovesse dirmi “farà parte della rosa” lo allenerò, non ha fatto nulla di osceno o di clamorosamente grave, ma piccoli fattori tecnici, tattici e comportamentali che mi hanno portato a prendere questa decisone, di cui mi prendo tutta la responsabilità”.

Riguardo a Dybala, le hanno chiesto di gestire la questione presenze relativa al rinnovo automatico?
“Io faccio l’allenatore, Paulo verrà gestito da un allenatore e dalla società. Io non posso stare a pensare a eventuali clausole. Ho letto qualcosa, non so neanche se è vero. Paulo è rimasto un nostro giocatore e verrà trattato come tale, come tutti gli altri”

Dybala può essere meno protagonista, ha in mente un gestione anche fisica diversa agli anni scorsi?
“Paulo sa cosa penso, prima che tutto questo diventasse pubblico abbiamo parlato diverse volte, ci siamo confrontati sia sui suoi desideri, sulle sue idee, che sulle mie, di quello che intendevo continuare a fere con lui, su quello che mi era piaciuto e che non mi era piaciuto. Mi piace parlare in faccia, l’ho sempre fatto da compagni di squadra. Non vuol dire che io abbia sempre ragione ma io sto a posto, non si può dire che io non sia chiaro. Questo con tutti i miei giocatori non solo con Paulo, poi posso cambiare idea a volte. Quando ho detto lui sa cosa penso, era riguardo alla scelta che era stata presa di cui lui era già a conoscenza. Per me sono tutti protagonisti, lo gestirò in base alla sua condizione fisica, come tutti gli altri. Da inizio ritiro non ha mai saltato un allenamento a parte per il matrimonio. Sia io che la società eravamo consapevoli che si stava allenando molto bene e lo gestiremo come faremo con gli altri, anche in base all’avversario o alla partita. Per voi farà più rumore la volta che starà in panchina perché parliamo di un campione. Io continuerò a scegliere in base a quello che sarà per ottenere il meglio per la Roma, come ho fatto con la società quando si parlava della sua cessione”.

Riguardo il ruolo di terzino destro, si aspetta rinforzi o Celik può fare il titolare?
“Lo ha fatto nelle partite più entusiasmanti della mia parte di gestione nello scorso anno. E’ un nazionale turco, ha vinto un campionato francese. Lo rispetto molto sia come ragazzo che come giocatore. Se arriverà un altro giocatore si giocherà il posto con lui, sennò avremo Buba che ha il futuro assicurato ma è ancora un 2007. Dovremo gestire anche il suo inserimento per non forzarlo troppo, resterà in rosa con noi, questo è il mio desiderio e anche il suo”.

Ti convince Soulé a sinistra nel 4-3-3? In mezzo al campo con il ritorno di Paredes vedremo Cristante o Le Fèe?
“Si mi convince, mi piacciono più i giocatori che giocano a piede invertito per tanti motivi ma ci sono giocatori che giocano aperti sulla fascia sul piede forte e creano scompiglio. Soulé lo ha fatto un po’ meno in carriera, dovrà lavorarci ma in quei 20 minuti di Cagliari ha creato la nostra azione più pericolosa. Ovvio calciare con il sinistro sarà più complicato ma potrà fare tante altre cose. Sono tutti se, vedremo quello che succederà. A centrocampo bisogna vedere se gioca Paredes, se giocherà la mezz’ala la sceglierò in base alle caratteristiche di Paredes. Nulla esclude che possano giocare Le Fèe e Cristante insieme, o Cristante e Baldanzi, o Bove e Pisilli. Abbiamo tante mezze ali. Bryan ci da una fisicità diversa”.

Come sono stati selezionati i giovani arrivati nel mercato?
“Sono colpi del direttore, io non li conoscevo. Mi vengono fatti vedere e do il mio parere, sia tecnico che di integrazione nella rosa. Io ho una conoscenza di giocatori limitata seppur vasta, il direttore sportivo ha i suoi scout, i suoi contatti, ne conosce molti di più. Io conoscevo Soulè, Dovbyk, che sono più famosi. L’abilità del direttore sportivo è proprio riconoscere i talenti e farne grandi colpi per il futuro della Roma”.

Quanti ne mancano nella sua lista per completare la rosa?
“Non ho capito bene la domanda. Il direttore sportivo fa 20 nomi per ruolo e poi insieme si decide insieme. Si fa una scrematura normale, a volte riesci a prendere il primo obiettivo, a volte il secondo, a volte cambi idea in corsa. I giocatori presi dal direttore sono passati sotto i miei occhi e li ho ritenuti giocatori forti”.

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