Multiproprietà, funziona così
(GAZZETTA DELLO SPORT) L’acquisto del pacchetto di maggioranza dell‘Everton porterà Dan Friedkin ad essere il proprietario di tre club europei, con i Blues che si aggiungeranno così a Roma e Cannes. Ma se la situazione del club francese non preoccupa più di tanto (almeno non ora, visto che gioca nel Championnat national 2, la quarta serie transalpina), quello inglese può anche produrre alcune problematiche al TFG legate al tema delle multiproprietà (pluralità di partecipazioni azionarie o di diritti di proprietà in club differenti), normato di recente sia dalla Figc sia dall’Uefa.
A Nyon, ad esempio, hanno deciso di intervenire per evitare conflitti d’interesse a livello sportivo e violazioni delle regole della concorrenza. Con un occhio particolare al passaggio di giocatori da un club all’altro, per evitare valutazioni fittizie o passaggi di giocatori per creare ad arte plusvalenze lontane come valore dalla realtà dei fatti. Ecco perché nel nuovo regolamento delle coppe europee la Uefa ha messo una norma sulle Mco, “multi-club ownership”.
L’articolo 5 dice: «Nessuna persona fisica o giuridica può avere un controllo o un’influenza decisiva su più di una squadra partecipante ai tornei Uefa». Ma dal prossimo anno le multiproprietà saranno tollerate per tutte le competizioni attigue, a patto che non si giochi la stessa competizione (Champions, Europa League o Conference che sia).