Zaniolo: “Mi manca giocare in Italia. Fonseca è un grande allenatore”
L’ex giallorosso Zaniolo ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Il classe ’99 ha parlato del suo futuro e del possibile approdo di Fonseca al Milan. Queste le sue parole:
Con quale maglia ripartirai la prossima stagione? Forse una maglia… viola?
“Non so quante possibilità ci siano che io torni a giocare in Italia. Leggo dell’interesse della Fiorentina e mi fa piacere, ma è molto presto per sapere dove giocherò. La verità è che l’Italia mi manca ma oggi tutto è possibile, in Italia o all’estero”.
Paulo Fonseca è pronto a tornare. Nel 2019-20 siete stati insieme alla Roma: 6 gol in campionato, il massimo in carriera, e 2 in Europa League. È un allenatore da Milan?
“Fonseca per me è un grande allenatore, una bravissima persona, onesta. In campo gli piace il gioco offensivo, con lui abbiamo sempre provato ad attaccare. Mi sono trovato bene. Se andrà al Milan, sarò contento per lui”.
Un pregio su tutti?
“Dice le cose in faccia ai giocatori… e fidatevi, non è scontato”.
Se dovessi pensare a un momento particolare che possa riassumere i due anni insieme, quale sceglieresti?
“Purtroppo ho vissuto poco il suo secondo anno perché io non ci sono mai stato: con il crociato rotto, ho lavorato soltanto per recuperare. Ricordo però la cura dei particolari che aveva in allenamento e la serenità mostrata in una piazza difficile come Roma. Non sono qualità da tutti”.
I risultati sono stati buoni ma non esaltanti: quinto posto con 70 punti, l’anno migliore in quel periodo per la Roma, poi settimo. Al Milan?
“Non dimentichiamo che con la Roma arrivò in semifinale di Europa League eliminando Braga, Shakhtar e Ajax”.
A proposito di Milan, a un anno e mezzo di distanza si può dire: quanto è stato vicino un accordo con Paolo Maldini?
“Sì, c’è stato decisamente qualcosa e, anche a distanza di un anno e mezzo, mi fa piacere. È un onore essere stato considerato all’altezza del Milan. Ci sono stati dei dialoghi, anche degli incontri, poi non se ne è fatto nulla. Succede spesso, nel calcio…”.