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Souloukou: “I Friedkin vogliono posizionare la Roma ai vertici del calcio”

Lina Souloukou ha parlato a margine dell’European Globe Soccer Awards soffermandosi sul progetto Roma e sulle ambizioni dei Friedkin. Questo un estratto delle sue parole:

“Con un grande investimento e impegno da parte della famiglia per crescere sul lungo termine e posizionare la Roma ai vertici del calcio italiano ed europeo. Dalle mie origini, quindi l’Olympiakos e il Nottingham Forest, ho avuto la fortuna di vivere queste esperienze con modelli diversi, con due club, due società che stanno vivendo importanti collaborazioni a tutti i livelli, sia in termini calcistici che business e finanziario. Questo ha portato un incredibile percorso come club, con l’Olympiakos siamo arrivati in Champions e il Nottingham in Premier”.

Il suo passato all’Olympiakos: “All’inizio è stata fatta una valutazione prettamente sportiva: l’Olympiakos è diventata redditizia durante il Covid grazie ai successi vissuti. Questa sera giocherà la finale di Conference League, credo che sia un modello, non solo teorico ma concreto. Non è bianco o nero, giusto o sbagliato, l’importante è essere pragmatici, continuare a fare quello che stiamo facendo, ci sono 300 club in tutto il Mondo che sono basati sulle multiproprietà, un terzo di queste sono in Europa, in campionato come Belgio e Portogallo. Ci sono molte cose positive che, come settore, possiamo fare nostre”.

Le voci sull’eventuale cessione della società?
“Vorrei ribadire con la massima chiarezza un concetto, affinché non vi siano speculazioni: la nostra proprietà non ha alcuna intenzione di vendere e il suo è un impegno a lungo termine. UEFA e ECA accanto agli altri stakeholder hanno lavorato per dare maggiore chiarezza, ponendo limitazioni a questo tipo di strutture e definendo i pilastri attorno a cui operare. Cosa che favorisce gli investimenti nel calcio. Il messaggio è chiaro: queste sono le regole inserite all’interno di un quadro normativo e attorno a questo è possibile delineare un business plan. Il mercato europeo esercita una forte attrazione per diversi motivi”.

Il calcio femminile?
“Ovviamente l’obiettivo è quello di crescere in varie direzioni, e in questo senso il calcio femminile è molto importante. In Italia siamo soltanto agli inizi: 3-4 anni fa il calcio femminile non era neppure professionistico. C’è grande voglia di calcio femminile. Abbiamo scuole calcio con lo stesso numero di tesserati uomini e donne. È un movimento in forte espansione: un bacino di utenza enorme e pertanto enormi opportunità. Anche nei mercati emergenti, come quelle americano, in cui il calcio sta cambiando molto, esiste un grande appetito. In definitiva ritengo che il fenomeno sia di portata globale: più diversità si riesce ad avere nel gruppo, più valore è possibile generare”.

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