Roma-B.Leverkusen. DE ROSSI: “Stessi club ma squadre diverse rispetto alla passata stagione”
Alla vigilia del match contro il Bayer Leverkusen, valido per le semifinali di Europa League, mister Daniele De Rossi ha parlato in conferenza stampa dalla sala stampa del Fulvio Bernardini. Queste le sue dichiarazioni
Come sta Lukaku? Con il recupero di Smalling, Llorente può giocare da terzino?
“Lukaku ha pochissimo allenamento sulle gambe ma allo stesso tempo ha saltato pochi giorni. Ci prendiamo un altro giorno per valutarlo, ieri ha fatto un allenamento non intensissimo ma sembrava stesse abbastanza bene. Vediamo oggi, magari spingeremo un po’ di più e poi decideremo. Smalling? Ha fatto un allenamento in linea con i ritmi. Spero e penso di recuperarli entrambi, poi vedremo la gestione del minutaggio. Llorente a destra? Può starci, cerchiamo di ragionare un po’ su tutto”.
Come stai preparando la tua squadra dal punto di vista mentale?
“Del Leverkusen dobbiamo temere non solo l’aspetto mentale, ma anche il loro gioco e i calciatori. Stimo Xabi Alonso per il percorso fatto. Hanno un percorso di lavoro che dura da più tempo rispetto al mio alla Roma, quindi c’è tanto da temere. Sono imbattuti, ma spesso sono andati in svantaggio. Hanno una consapevolezza e una tenacia incredibile fino all’ultimo secondo. Anche noi, come il Bayer Leverkusen, ci crediamo fino all’ultimo e lo si è visto contro l’Udinese, il Napoli e la Fiorentina. Siamo una squadra che ci crede e che ha cuore, da questo punto di vista siamo uguali, poi quando in palio c’è la finale di Europa League entrambe le squadre lotteranno fino all’ultimo”.
Il fatto che loro siano imbattuti può essere un peso per loro?
“Non credo sia un peso, bensì un qualcosa a cui aggrapparsi. Sono imbattuti perché hanno fatto sempre meglio dell’avversario, la fortuna la lascio ad altri. Hanno raggiunto gli obiettivi perché hanno una squadra forte e uno dei migliori allenatori del mondo. Per loro non è un peso, bensì un orgoglio. Anche a me piacerebbe essere imbattuto”.
Che tatuaggio ti faresti per rappresentare la tua personalità da allenatore?
“Non ci ho mai pensato. Ne ho molti, sono stanco di sentire il dolore del tatuaggio quindi mi sono fermato. Prima vinciamo qualcosa di importante, poi ci penserò. Un tatuaggio più calmo? Da allenatore devi essere più calmo, non puoi fare le scivolate. A volte mi manca quella sensazione, ma ho i miei calciatori e credo in loro al 200% e portano il mio spirito sul campo. Sono calmo perché credo in loro e mi hanno dimostrato che sono in grado di fare tutto. Ora sembro più calmo, ma ho ancora il fuoco dentro che brucia calorie e tutto il resto”.
L’ultima sconfitta europea del Bayer Leverkusen è arrivata proprio contro la Roma, è uno stimolo o una paura?
“C’è un discorso di cabala, per chi ci crede può essere una speranza. Io penso a preparare la partita e i miei giocatori. In campo troveremo una squadra più forte e migliorata, l’anno scorso era meno diretta, pericolosa e con meno consapevolezza nei propri mezzi. Hanno la mente libera e vogliono essere campioni anche in Europa. I numeri dicono che sono cambiati, ma basta vederli. È un bel ricordo, spero a loro dia fastidio, ma noi ci concentriamo su questa partita. Sappiamo che sono nettamente più forti rispetto alla passata stagione”.
Cosa ti piace di più del Bayer Leverkusen dal punto di vista tattico?
“Diverse cose. Hanno giocatori forti messi nelle condizioni ideali per fare bene. Hanno una squadra fisica, solida, ma hanno anche individualità incredibili. Wirtz, Boniface, Schick è sempre stato forte ma ora è un uomo. Hanno ricambi forti, se non gioca Frimpong c’è Tella. Hanno giocatori di qualità ma anche con grande gamba. Hanno costruito una squadra veramente forte grazie all’idee dell’allenatore ma anche grazie ad acquisti importanti”.
La difesa a tre può essere un’idea?
“È una possibilità. È una cosa che mi intriga, stimolerebbe i miei giocatori all’uno contro uno. A volte vi fermate un po’ troppo a vedere difesa a tre o a quattro, è falso dire che questa squadra non possa fare la difesa a tre solo perché a volte abbiamo fatto fatica come è successo anche giocando a quattro. Credo che la difesa a tre, se fatta con difensori che attaccano, è una cosa interessante. Può essere una contromossa importante anche per domani ma non vuol dire che giocheremo così”.
Dove si può decidere la partita? Il 4-3-3 può essere un’arma vincente?
“Assolutamente sì. Le partite si possono vincere anche con due moduli diversi, lo schieramento iniziale non è decisivo. Prima si giocava in posizioni fisse, ora ci si muove molto di più in campo. Il modulo con cui si inizia conta solo fino a un certo punto. Il terzino prima era solo sulla fascia, ora è molto più dentro al campo. Se il terzino avversario viene dentro, a cosa serve restare sulla fascia? Le sovrapposizioni sono una soluzione a prescindere dal modulo”.
Sei disposto a cambiare il tuo stile di gioco per contrapporti al Leverkusen?
“Conosciamo il loro stile di gioco. Sappiamo che dobbiamo attaccare, ma allo stesso tempo stare attenti. Ora siamo concentrati sulla prima partita e poi penseremo al ritorno. Non pensiamo alla semifinale dell’anno scorso, perché è cambiato tanto. Sono gli stessi club, ma sono squadre diverse. Loro hanno una maggiore consapevolezza sono campioni di Germania. Sono imbattuti, ma possiamo farcela”.