LECCE-ROMA. Mi ritorni in mente…
15/10/2000. Lecce-Roma 0-4: Habemus bomber
La prima estate del nuovo millennio fu una stagione da brividi nonostante le temperature elevate. Iniziata nel peggiore dei modi per poi cambiare rotta grazie all’intervento del presidente Franco Sensi, capace di portare sulle sponde giuste del Tevere Gabriel Omar Batistuta, secondo miglior realizzatore all-time della nazionale argentina e attaccante da 203 centri con la maglia della Fiorentina. Un arrivo il cui significato andava oltre il valore tecnico del calciatore rappresentando una vera e propria dichiarazione di intenti: la sfida ai campioni d’Italia pro tempore era lanciata. Nonostante il valore assoluto del talento di Reconquista, in quella lunga estate con l’inizio del torneo fissato al primo di ottobre, ci fu anche il tempo per sollevare perplessità sul suo trasferimento legate alla cifra dell’operazione (70 milioni al club di Cecchi Gori e 12 di ingaggio) oltre alla condizione fisica. Problemi al ginocchio che effettivamente lo avevano costretto a restare fuori nei disastrosi ottavi di Coppa Italia contro l’Atalanta a cui seguirono pesanti contestazioni. Per rispondere ai tanti attacchi e alle perplessità di quei giorni aveva voluto esserci all’esordio in campionato, contro il Bologna all’Olimpico, seppur non al meglio ma comunque in grado di procurare l’autogol di Castellini che chiude l’incontro.
Nella turno successivo, dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali, i Lupi si presentavano al Via del Mare per conseguire l’intera posta in palio contro i salentini guidati da Alberto Cavasin, punti necessari per agganciare la Juventus in testa alla classifica a punteggio pieno.
L’avvio non è dei migliori e sono i padroni di casa a rendersi pericolosi andando ripetutamente al tiro, trovando anche una rete giustamente annullata dall’arbitro Bolognino di Milano per posizione di fuorigioco. Presagi di quel mal di trasferta di cui aveva sofferto la squadra di Fabio Capello nel suo primo anno sulla panchina giallorossa, limitandone pesantemente le ambizioni. Funeste premonizioni fugate dalla legge del Re Leone con due pezzi d’autore.
A quattro minuti dalla fine della prima frazione Cafu arriva sul fondo e mette la palla al centro, stacco imperioso del numero 18 a sovrastare la difesa avversaria per portare la Roma in vantaggio. Il secondo a metà ripresa con una sassata da distanza ravvicinata di sinistro sotto la traversa a superare un incolpevole Chimenti. In mezzo e dopo le reti di Damiano Tommasi e Francesco Totti su rigore per il primo, convincente, successo esterno di una stagione trionfale nella quale Batigol fu autentico trascinatore con le sue 20 reti e la capacità, dimostrata quel giorno a Lecce, di saper cambiare la storia di alcune partite, e di intere annate, come solo i grandissimi bomber sanno fare.
Il Tabellino
LECCE – ROMA 0-4
RETI: 42’pt Batistuta, 2’st Tommasi, 35’st Batistuta, 45’st Totti (R).
LECCE (3-5-2): Chimenti, Juarez, Viali, Savino, Balleri (31′ pt Mateo), Conticchio, Piangerelli, Tonetto (19′ st Osorio), Colonnello, Vugrinec, Lucarelli (36′ st Olivares).
In Panchina: Manitta, Malusci, Bedin, Dainelli.
Allenatore: Cavasin.
ROMA (3-4-1-2): Antonioli , Zebina, Zago, Samuel, Cafu, Zanetti, Tommasi, Candela, Totti, Batistuta, Delvecchio.
In Panchina: Lupatelli, Assuncao, Lanzaro, Poggi, Rinaldi, Guigou, Mangone.
Allenatore: Capello.
Arbitro: Bolognino di Milano.
NOTE: Angoli: 13-6 per la Roma, Recupero: 4′ e 3′, Ammoniti: Zebina, Cafu e Piangerelli per gioco scorretto; espulso: 45′ st Savino per proteste; spettatori: 12.000 circa.