ROMA-FEYENOORD. Mi ritorni in mente…
20/04/2023. Roma-Feyenoord 4-1: Un condottiero e 67.000 giocatori
Ogni confronto, e ogni vittoria, contro il club di Rotterdam è stato segnato da una storia ed un protagonista. La doppia sfida del 2015 fu la punizione della Città eterna e di Gervinho per l’inciviltà dei tifosi olandesi, mentre la magica notte di Tirana ha rappresentato l’ascesa di Josè Mourinho nell’Olimpo romanista. Non da meno quanto accaduto nell’ultimo incrocio tra le due squadre, valevole per le semifinali della scorsa edizione di Europa League. Una qualificazione conquistata tra le mura amiche, in una cornice ed una serata indimenticabile.
Nella partita di andata, nonostante una buona prestazione, la squadra di Josè Mourinho era uscita sconfitta di misura dal de Kuip con due pali all’attivo, di cui uno su rigore, ma anche la consapevolezza di potersi giocare le proprie opportunità di passare il turno in un Olimpico completamente giallorosso.
Nella vigilia, a dar fuoco alle polveri della passione romanista, non poteva che essere lui, il condottiero di Setubal, con una dichiarazione destinata a restare negli annali: “Domani il nostro pubblico non sarà l’undicesimo giocatore in campo, mi aspetto 67.000 giocatori”.
Record di presenze sugli spalti e, purtroppo, in infermeria con Dybala alle prese con i soliti problemi muscolari. L’argentino si siede in panchina accanto ad Abraham, anche lui non al meglio, con Belotti al centro dell’attacco.
L’urlo dell’Olimpico intimorisce gli olandesi ed è proprio il Gallo ad accendere l’incontro dopo meno di tre minuti con una percussione centrale che libera al tiro Pellegrini la cui conclusione viene deviata in angolo. Poi ci prova Cristante in girata ma la palla finisce di poco fuori. La squadra di Slot vacilla ma non crolla e, con il passare dei minuti, gli ospiti vengono fuori sfiorando a loro volta il vantaggio con Szymanski che centra in pieno Rui Patricio da distanza ravvicinata. Il ritmo cala, ma solo in campo. Foti prende a schiaffi Gimenez ed è costretto ad abbandonare anzitempo l’incontro al pari di Wijnaldum, vittima dell’ennesimo infortunio, sostituito da El Shaarawy. Il Faraone avrebbe anche la palla buona sul finire del tempo ma con il sinistro non inquadra la porta.
Al ritorno in campo serve almeno un gol per continuare a sognare e la Roma parte fortissimo. Pellegrini, dopo appena 15 secondi, prende il 28° legno stagionale da pochi passi e Wieffer, già ammonito, viene graziato dal direttore di gara Anthony Taylor, meglio noto come il “boia di Budapest,” per una plateale trattenuta su Rui Patricio. L’Olimpico è una bolgia ed i capitolini continuano a macinare gioco fino al meritato vantaggio siglato da Spinazzola, al quarto d’ora, con un sinistro velenoso a risolvere una mischia nell’area biancorossa.
A 20′ dalla fine Mou fa la sua mossa alla ricerca del gol- qualificazione: in campo Dybala e Abraham, fuori Belotti e Zalewski. Ad uscire, poco dopo, è anche Smalling a cui cede il flessore. Nemmeno due giri di lancette da quando l’inglese ha lasciato il posto a Celik e nel vuoto lasciato al centro della retroguardia si infila il più piccolo di tutti, Paixao, siglando di testa il gol del pari quando mancano 10 minuti alla fine.
A condurre i giallorossi oltre l’ineluttabilità del destino è, questa volta, la spinta della sua gente ed i colpi del suo campione del mondo. A venti secondi dal 90° El Shaarawy trova in area Pellegrini bravo a girare di prima per Dybala: stop di destro, mezza piroetta e sinistro a superare Bijlow.
Nell’extra-time la prima occasione capita sui piedi di Gimenez e il modo in cui l’attaccante messicano si divora la palla del pareggio rende chiaro a tutti quale sarà l’epilogo della serata nonostante il legno numero 29 preso dal solito Ibanez su colpo di testa e il tentativo di Taylor di annullarci un gol valido. Le reti, una per tempo supplementare, firmate da El Shaarawy e Pellegrini servono così a certificare che, ancora una volta, la Roma sì e il Feye no!
TABELLINO
ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling (78′ Celik), Llorente (71′ Ibanez); Zalewski (71′ Dybala), Cristante, Matic, Spinazzola; Pellegrini, Wijnaldum (20′ El Shaarawy, 106′ Kumbulla ); Belotti (71′ Abraham). A disposizione: Boer, Svilar, Ibanez, Kumbulla, Bove, Camara, Dybala, Tahirovic, El Shaarawy, Abraham, Volpato. Allenatore: Mourinho.
FEYENOORD (4-3-3): Bijlow; Geertruida, Tauner (106′ Dilrosun), Hancko, Hartman (106′ Lopez); Wieffer (106′ ), Szymanksi (90′ Pedersen), Kokcu; Jahanbakhsh (74′ Danilo), Gimenez, Idrissi (64′ Paixao). A disposizione: Ballaude, Dilrosun, Kasanwirjo, Marciano, Milambo, Pedersen, Rasmussen, Taabouni, Wellenreuther. Allenatore: Slot.
Arbitro: Taylor. Assistenti: Beswick-Nunn. IV uomo: Jones. Var: Attwell. Avar: Kavanagh.
Marcatori: Spinazzola 55′ (R), Paixao 80′ (F), Dybala 90′ (R), El Shaarawy 100′ (R), Pellegrini 108′ (R)
Ammoniti: Hartman (F), Wieffer (F), Gimenez (F), Llorente (R), Dybala (R), Abraham (R)
Spettatori: 66.742