Roma che gioca si cambia
(CORRIERE DELLO SPORT) L’identità resta, la strategia cambia. Daniele De Rossi è sempre lo stesso allenatore ma la sua Roma non è mai stata la stessa cosa in questo primo mese di sperimentazioni e verifiche. A Rotterdam, quinta partita di gestione e esordio europeo assoluto, ne abbiamo conosciuto una versione totalmente diversa dalle altre: per rispettare il Feyenoord, tanto più allo stadio De Kuip dove il volume del tifo è tale da impedire anche la comunicazione al compagno di banco, De Rossi ha difeso con la doppia linea sulle fasce, quindi con un 4-4-2 puro, per impedire all’avversario di valorizzare il punto di forza.
La mossa ha sorpreso l’allenatore del Feyenoord, Arne Slot, che si aspettava una squadra molto più aggressiva e distratta. Ma sbaglia chi pensa che De Rossi abbia giocato per non perdere: quello è successo solo nell’ultimo quarto d’ora quando la squadra aveva finito le energie e non usciva dall’area di rigore. La Roma ha anzi cominciato con grande autorevolezza la partita, creando i presupposti per andare in vantaggio in tempi rapidi. Soprattutto grazie alla buona vena di Paredes, che scalando in mezzo ai centrali difensivi in fase di impostazione ha distribuito palloni invitanti e ha colpito pure una traversa sullo 0-0. (…)