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Il volante Paredes

di Franco Bovaio – Uno dei giocatori rivitalizzati dalla “cura De Rossi” è Leandro Paredes. Il “volante” della Roma del mister romano che ha sempre strizzato l’occhio al calcio sudamericano in generale e argentino in particolare. Tanto da andare a chiudere la carriera nel Boca Juniors, seppur per soli sei mesi, proprio in quel ruolo di “volante” che è tipico del calcio che si gioca da quelle parti. Un ruolo che Paredes conosce benissimo per averlo interpretato da quando ha inizio a giocare a pallone nello stesso Boca con cui De Rossi ha voluto chiudere la sua carriera per realizzare un sogno che aveva da sempre. Dunque quest’ultimo, appena arrivato sulla panchina della Roma, ha ridato a Paredes quello che è di Paredes: il suo ruolo di “volante” davanti alla difesa e centrale dei centrali del centrocampo. Il regista che deve proteggere la difesa e dettare i tempi della manovra alla squadra, quello che gioca più laterale che verticale per tessere la tela nella quale far cadere l’avversario. Salvo accelerare all’improvviso quando i tempi di gioco e lo sviluppo di questo lo richiedono.

La rinascita di Paredes, dunque, secondo noi è proprio questo averlo riportato nel suo antico ruolo da parte di De Rossi ed ora, nel vederlo giocare, respiriamo quelle arie argentine e quel sapore da calcio sudamericano che prima non percepivamo. Ora Paredes è tornato a giocare nella sua mattonella e la Roma, anche grazie a lui, ha ritrovato un po’ il Pizarro dei tempi in cui lo stesso De Rossi gli giocava accanto, con Bove che si candida a diventare quello che fu il mister a quei tempi. Con tutte le proporzioni del caso, ovviamente, visto che De Rossi è stato un campionissimo e che Bove deve ancora dimostrare tutto per poterlo diventare. Anche se le premesse fanno ben sperare.

A proposito: il ruolo di “volante” si chiama così perché il primo che lo ricoprì alla grande, con l’immancabile numero 5 sulle spalle, fu proprio un argentino, che gli dette il suo cognome: Carlos Martin Volante, nato a Lanus nel 1910 e poi diventato leggenda in Brasile, nel Flamengo, dove arriva a 28 anni, nel 1938, dopo aver giocato anche da noi con Napoli, Livorno e Torino. Con i rossoneri di Rio de Janeiro Volante gioca così bene da centrocampista centrale davanti alla difesa al punto che i brasiliani cominciano a chiamare il suo ruolo con il suo stesso cognome: Volante. E dal Brasile questo modo di dire si diffonde poi in tutto il Sudamerica, come sa bene lo stesso Paredes, rimasto al Boca fino al 2014, quando è arrivato da noi, al Chievo e poi subito alla Roma. Dove ora ha ritrovato se stesso e quelle atmosfere da calcio argentino (almeno nella sua zona di campo) che sembrava aver dimenticato.