STORIA DI IERI di Diego AngelinoCOPPE EUROPEETOP

FEYENOORD-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – È un pareggio che che lascia un po’ d’amaro in bocca: si poteva infatti portare qualcosa in più a casa, considerando che ieri il Feyenoord aveva fuori diversi titolari.

Primo tempo con alcune opportunità: l’asse, checché se ne dica, è sempre quella Dybala-Lukaku, anche se l’argentino continua ad andare troppo in giro per il campo. 

Il centravanti belga fa subito ammonire il suo marcatore diretto e va vicino al goal; l’argentino è l’ispiratore in quello che difensivamente è un 4-4-2, con Bove a destra e Zalewski a sinistra.

Proprio il ragazzo polacco è la sorpresa della serata: De Rossi cambia gli interpreti della fascia mancina ma il numero 59 si segnala, purtroppo, solo per giocate sbagliate, come quella in cui tenta di servire (male) Lukaku, avendo invece l’opportunità di calciare agevolmente a rete.

Nella contesa, viene fuori una buona prova di Paredes: utile nell’intercettare le linee di passaggio avversarie, va vicino al goal con un destro dalla distanza e riduce anche quei passaggetti orizzontali o arretrati, utili solo agli avversari.

Quelli a cui proprio non riesce a rinunciare Karsdorp, ex della partita, che offre la consueta prestazione rivedibile: poi entra Celik e capisci perché, da anni, si faccia la conta a mettere in campo il meno peggio.

Bene Mancini, male Llorente: lo spagnolo soffre per tutta la gara Ueda; marca l’aria anziché Paixao in occasione del vantaggio olandese, quando la Roma riesce a farsi far goal di testa da un attaccante non molto più alto del Rui Barros di Monaco 1992.

È tornato Ndicka: in attesa di capire anche come sta Smalling, l’opzione del difensore neocampione d’Africa si fa forte, perlomeno per la gara di ritorno che si gioca il prossimo 22 febbraio.

Lukaku trova l’importantissimo goal (di spalla) su cross, finalmente, di Spinazzola, al rientro dal 1′ dopo l’ennesimo stop muscolare. Primo tempo non bene in nessuna delle due fasi: nella ripresa, oltre all’assist, è parso invece piuttosto tonico.

Se la cava Svilar: buone uscite alte che offrono sempre sicurezza al reparto; sostanzialmente a proprio agio con i piedi; reattivo con una parata di corpo nella ripresa; fortunato sul palo esterno nel finale. Chissà se quella di ieri sera sia la scelta definitiva fatta da De Rossi.

Stiamo notando, credo un po’ tutti, un Bove meno efficace rispetto a prima, alla probabile ricerca di nuovi equilibri. Ieri cartellino giallo, da diffidato, assolutamente evitabile.

Giovedì prossimo Olimpico tutto giallorosso, per spingere la squadra: i tifosi, però, non giocano e non possono nemmeno gestire quei dettagli che fanno la differenza tra passaggio del turno ed eliminazione. Incrociamo le dita. 

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