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Feyenoord-Roma. DE ROSSI: “Spero che la mia Roma in Europa non sia molto distante da quella di Mourinho”

In vista della sfida di domani alle ore 18:45 contro il Feyenoord nel match valido per l’andata dei playoff di Europa League, Mister De Rossi ha parlato in conferenza stampa direttamente dallo stadio De Kuip. Ad accompagnare il tecnico giallorosso il ‘portiere di Coppa’ Mile Svilar.

Cosa si prova a tornare qui dopo nove anni, alla prima partita europea da allenatore?
“Sono molto contento di esordire in Europa, non era preventivabile qualche tempo fa. Il 14 febbraio è il compleanno di mia figlia e l’anno scorso l’ho passato alla sua festa appena dopo l’esonero dalla Spal. Mi perdoneranno a casa ma oggi l’umore è l’opposto, ogni tanto bisogna fermarsi e pensare che siamo fortunati. Sappiamo che dalla partita di nove anni fa ci sono state altre sfide anche più importanti di quella di domani. Ci sarà un clima infuocato, ma poi in campo ci vanno i calciatori, gli atleti, le idee e dobbiamo pensare a quello”.

Tra le partite giocate in Europa nel tuo passato quale sceglieresti?
“Ne abbiamo vissute tante belle e tante negative perché poi non abbiamo mai alzato i trofei. Ricordo qualche 7 a 1 dopo i quali ci siamo ricompattati, siamo usciti dallo stadio a pezzi e poi ci siamo tirati su. La vita da calciatore è anche questa e riuscire a riportare su la condizione mentale e trascinare i tifosi dalla tua parte dopo serate molto negative ti da tanto dal punto di vista mentale. Se devo scegliere, forse perché la più recente, direi Roma-Barcellona 3-0 è stata una notte indimenticabile per la forza dell’avversario oltre alla condizione psichica, acustica e ambientale dell’Olimpico. Una notte assurda, quindi forse sceglierei quella ma ci sono state altre partite meno eclatanti ma in cui ci siamo consolidati come una squadra che arrivava spesso tra le prime 8/16 in Europa. La direzione è quella, dobbiamo tornare ad esser quella squadra lì”.

Pellegrini in queste prime partite con lei sembra rinato dopo un inizio di stagione difficile, come si sente? Domani sarebbe sbagliato pensare di cercare il risultato ad ogni costo o vuole vedere ancora un processo di crescita nella squadra?
“Riguardo Pellegrini valuto quello che ho visto da quando sono qui, penso sia più corretto. Sia come uomo, come guida e capitano, sia come calciatore non potrei essere più contento. Continua ad essere sempre più un esempio e a migliorare, fa sempre più cose simili a quelle che vorrei vedere in campo io. Sintomo che ci capiamo e come lui anche tutti gli altri giocatori, io posso solo ringraziarli per l’attenzione che mi stanno dimostrando anche nelle partite. Il percorso di crescita sarebbe stato comodo e morbido se fossimo a luglio, lì potevi giocare partite con risultati già acquisiti o che vanno in secondo piano. Qui il percorso lo fai e nel frattempo devi vincere le partite, perché veniamo giudicati, perché la classifica era quella che era e dobbiamo vincere ancora molte partite. Il risultato è sempre molto importante per ogni allenatore, non esistono risultatisti e giochisti, come spesso sento dire, perché il risultato è fondamentale per tutti allenatori”.

Quanto è diversa la tua Roma da quella che ha affrontato il Feyenoord con Mourinho?
“Non posso dire quanto sia differente, ogni allenatore porta qualcosa di suo quando arriva e alcune cose possono cambiare. Io ho studiato parecchio la Roma di Mourinho perché dovevo sapere dove andavo a mettere le mani, e soprattutto l’ho vista sempre perché da semplice tifoso vedevo tutte le partite. Non saprei dire quanto è differente. La Roma con Mourinho ha ottenuto ottimi risultati, soprattutto in Europa, quindi spero che da questo punto di vista non sia troppo distante. Quella è una squadra che è arrivata in fondo due anni consecutivi, dobbiamo prendere esempio da quel percorso. Poi ogni allenatore ha le sua visione, idee e le sue preferenze, quindi qualsiasi allenatore arrivi in una squadra darà qualcosa di diverso rispetto al precedente”.

Quale ritiene sia la condizione attuale dei vostri avversari?
“Vedo una squadra che ho studiato più attentamente nelle ultime settimane, ma mi aveva già impressionato quando l’ho vista all’Olimpico lo scorso anno in Europa League. Si tratta di una squadra che sa giocare a calcio, con giocatori moltlo interessanti soprattutto sugli esterni, giocatori di grandissima qualità e di gamba. Ho grande rispetto per come giocano e degli individui all’interno della squadra. Penso sarà una bella partita, al di là del fatto che ha sempre vinto la Roma nei precedenti c’è stato sempre grande equilibrio, mi aspetto una partita difficile”.

L’eventuale assenza di Gimenez cambierebbe il tuo approccio alla partita?
“No, è un giocatore molto importante, ma se non dovesse esserci lui credo giocherebbe il suo sostituto. Siamo preparati sulle caratteristiche individuali di ogni giocatore ma è chiaro che Gimenez è un giocatore molto forte”.

Con 5 giorni di distanza rispetto all’Inter, gli stessi passati dalla partita con il Cagliari, dal punto di vista fisico ci può essere l’idea di utilizzare di più la panchina?
“Qualche cambio andrà fatto, non solo per la partita di Frosinone. Non solo per l’importanza della partita ma perché ho veramente fiducia in tutti i miei giocatori, non solo a chiacchiere. Non mi piace però fare 10 cambi a Frosinone, snaturerebbe troppo lo scheletro della squadra e metterebbe in difficoltà gli undici giocatori che entrano in blocco., spesso se cambi undici giocatori che non hanno giocato molto insieme non li metti in condizione di fare la loro miglior prestazione. Se dobbiamo cambiare cambiamo, ma non ci saranno mai undici giocatori che entrano e undici che escono, a meno di non giocare un’amichevole in Arabia”.

Pensi che Angelino abbia bisogno di riposare e Spinazzola magari di mettere più minuti nelle gambe? 
“La scelta verrà fatta in base a mille cose, come il fatto che Angelino ha giocato due partite di seguito dopo aver giocato poco negli ultimi mesi o che Spinazzola è tornato e sta bene. Amo avere due terzini così diversi, dal piede alla stazza. Aavere giocatori così diversi per lo stesso ruolo ti da un vantaggio nell’affrontare le partite, perché sono tutte diverse. In quel ruolo siamo coperti, abbiamo due giocatori molto forti e sono tranquillo nella scelta. Vorrei farli giocare più spesso anche tutti e due insieme ma è un po’ difficile”.

Cristante sta bene?
“Sì, sta bene. Un paio di volte l’anno ha qualche problema con la schiena ma è partito con noi e può giocare”.

Cosa pensa de fatto che la partita si giocherà senza i vostri tifosi?
“Come ho già detto anche prima di Salerno è brutto. Tra l’altro se non sbaglio neanche i tifosi del Feyenoord verranno a Roma, è un peccato doppio perché spesso anche le tifoserie ospiti ci hanno dato dimostrazioni di come si possa tifare la propria squadra con amore e i tifosi della Roma nei miei 18 anni qui, ma anche prima, ci hanno accompagnato ovunque in Europa. Veramente un peccato, cercheremo di portare un risultato buono a casa anche per loro”.