De Rossi, contento ma non troppo. “Nel primo tempo ci hanno mangiato”
(IL MESSAGGERO) Stavolta il mea culpa è di quelli sentiti. Non che quello di De Rossi a Rotterdam non lo fosse. Ma che nascondesse la volontà di difendere Llorente nel post-Feyenoord, era abbastanza palese. Ieri, no. A Daniele è bastato poco per rendersi conto di aver sbagliato formazione. Il nuovo assetto (4-2-3-1) provato appena in un paio di allenamenti, è stata una scelta errata. Ed è un caso che la Roma non l’abbia pagata. Ammetterlo gli fa onore, come la voglia di spiegare cosa lo aveva indotto a cambiare: «Volevo giocare alla stessa maniera con Aouar al posto di Pellegrini, ma ho visto molto vivo Azmoun in allenamento. Ho provato a metterlo sotto, ho fatto io un po’ di casino. Non puoi cambiare così tanto una cosa quando stava andando bene e hai solo un giorno per provarla. Ci credo nel lavoro e nel campo, non è sufficiente per provare. Meno male che ho giocatori forti che l’hanno sbloccata con una gemma. (…) Per fortuna ci ha tenuto a galla Svilar». Eccolo il secondo punto. Il sorpasso è arrivato, Mile è il nuovo portiere titolare: “Si, continuo ad avere due portieri affidabilissimi, ma penso che sia il momento di dargli fiducia. È giocane ed è un valore per la società, ho grandissima fiducia in lui e ce l’avremo anche se dovesse abbassare il rendimento”. (…)