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Conferenza stampa. De Rossi: “Renato Sanches disponibile. I nuovi portano qualità”

Daniele De Rossi , alla vigilia di Roma-Cagliari, si è presentato in conferenza stampa rispondendo alle domande dei cronisti. Queste le sue dichiarazioni:

Dopo una settimana piena di lavoro che risposte stai avendo dalla squadra? Come si stanno inserendo i nuovi?
“Avere una settimana piena è tanta roba. Anche se siamo felici che ricomincino le coppe sperando durino il più a lungo possibile. Abbiamo lavorato sui nostri concetti di gioco e sulla condizione fisica, ovvio non una completa preparazione ma con degli stimoli diversi . Abbiamo spinto forte e i ragazzi hanno risposto benissimo di testa e gambe. I nuovi acquisti hanno qualità nelle giocate, nel posizionamento senza palla, nel calcio, nei primi passi. Mi piace che siano di qualità, poi l’inserimento dopo tre giorni è quello che è ma anche nell’interazione con i compagni li vedo svegli”

Che criteri ha utilizzato per la scelta effettuata riguardo la lista UEFA?
“Io ho solo fatto tre cambi, il massimo che ci era consentito. Ho cercato di dare la precedenza alla formazione per avere doppi giocatori nei ruoli. Per questo ho inserito Baldanzi e Angelino. Avevo tre posti per cinque giocatori, come centrali eravamo tanti e ha pagato Huijsen, stesso discorso sulla destra per Kristensen ma entrambi li reputo importantissimi e giocheranno in futuro. E’ stata una scelta obbligata”.

A che punto sono Renato Sanches e Smalling? 
“Sanches è un pochino più avanti di Smalling. Per Chris abbiamo modulato i carichi, faceva esercitazioni non troppo pesanti. Renato invece ha fatto tutti gli allenamenti con noi, ha completato il recupero ed è con noi, dobbiamo stare sempre attenti perché è stato fermo qualche settimana ma sarà convocato. Smalling lo rivedremo nelle prossime patite, forse con l’Inter o il Feyenoord”

Su Sanches è stato fatto anche un lavoro mentale dato che il suo problema non era solo di fibre muscolari?
Quando vai dal dottore ti chiede come stai, non come stavi. Io vedo un ragazzo a posto sotto il profilo mentale. Di certo non può essere felice per quanto passato dal punto di vista degli infortuni nell’ultimo annetto ma il ragazzo ha dimostrato subito disponibilità e lo staff lo stava già curando. Appena pronto si è messo subito a disposizione. Lo vedo tranquillo e a posto psicologicamente, poi non so il passato. Tutti i giocatori hanno bisogno di qualcosa, sia chi gioca sempre o chi sta fuori. Hanno tutti bisogno di cose diverse e l’allenatore bravo deve saper toccare i tasti giusti nei momenti giusti”

Domani contro il Cagliari ritroverai Ranieri con il quale ha condiviso tanti momenti
“Mi unisce un bel legame. Con lui ho passati i due momenti più emozionanti da giocatore, l’anno in cui abbiamo sfiorato lo scudetto e l’anno in cui ci siamo accompagnati alla porta a vicenda, lasciando la nostra squadra del cuore. E quando questi momenti emozionanti li passi accanto a un uomo come lui è sempre un bel guadagno. Con il suo fare elegante e romanesco, l’intelligenza acuta, ti da sempre una sfumatura che non avevi colto e esci sempre arricchito da una chiacchierata con lui. Ho un affetto sincero per lui, mi ha fatto piacere rivederlo lo scorso anno con la Spal e mi farà ancora più piacere riabbracciarlo e batterlo questa volta. Oltre al rispetto come allenatore ho un affetto vero per l’uomo”


Domani per la prima volta ti troverai a dover fare delle scelte a centrocampo tra Cristante, Pellegrini, Paredes e Bove
“C’è anche Sanches, che ovviamente non partirà titolare, e Aouar che può giocare sotto la punta o a centrocampo. L’Inter tiene fuori Asllani e Frattesi che giocherebbero titolari in qualsiasi squadra di Serie A. Potere alternare giocatori così è un vantaggio e lo è anche per me poter alternare i miei centrocampisti. Dobbiamo capire anche in base all’avversario e fare la formazione per la partita di domani come per quelle dopo. È un gioco divertente, anche se non è divertente lasciare fuori giocatori come Zalewski che ha sempre giocato e che nelle ultime partite sta trovando meno spazio. Ma sai sempre che puoi contare su alternative importanti. Con 11 giocatori forti vinci le partite, con una rosa completa ottieni i posizionamenti che vuoi. Devi ruotarli, è un bene che abbiano caratteristiche diverse tra di loro. Sono tutti irrinunciabili ma in campo vanno in 11 e spero di scegliere nel modo migliore”.


Dybala ha la tendenza ad abbassarsi per prendere palla: è una caratteristica inevitabile che aiuta la squadra o una cosa che volete superare aiutandolo a essere più incisivo negli ultimi metri? 
“Ci sono giocatori che hanno talento, lettura della giocata e della situazione calcistica tale che un po’ di libertà in più gliela devi dare. Se gli impedisci di abbassarsi magari ti privi della possibilità di una giocata decisiva per i compagni. L’importante è che qualcuno vada a occupare la sua posizione, per me l’occupazione degli spazi è molto importante. Poi ovviamente il nostro obiettivo è occupare bene lo spazio, uscire dalla prima pressione e arrivare a giocare a ridosso dell’area di rigore. E lì lui di base, come nell’occasione del secondo gol a Salerno, fa quello che gli pare ed è giusto così. La maggior parte dei giocatori negli ultimi 16 metri devono avere 2-3 appigli ma la soluzione la trova lui e gli altri si devono mettere a disposizione. Ho giocato 20 anni con Totti, nessuno gli diceva dove doveva giocare. Noi dovevamo solo abbassare la testa e aspettare che arrivasse la palla da spingere dentro. Se riconosci che quel tipo di talento lo hai in squadra con Dybala è giusto sfruttarlo”.