DE ROSSI “Domani con coraggio. Ogni squadra è battibile, anche l’Inter”
Prima di scendere in campo per l’allenamento di rifinitura nella vigilia di Roma-Inter si è tenuta la conferenza stampa di mister De Rossi. Queste le sue parole:
Con quale coraggio state preparando questa partita?
“Con coraggio, intelligenza e conoscenza, ogni squadra del mondo è battibile e lo è anche l’Inter che è la più forte del campionato. È una squadra abituata a tenere il dominio del gioco in pugno, sappiamo che ci sono delle cose che possono dargli fastidio, siamo consapevoli che siamo una squadra forte e possiamo fare una grande partita”
Tornando a quanto accaduto martedì: cos’è successo in occasione dei funerali di Giacomo Losi?
“Mi ero distratto e non ho chiesto quando era e dov’era. Mi dà fastidio non esserci stato. So che rapporto c’era con lui, mi dispiace tanto non averlo salutato, la distrazione è grave per il rapporto che avevamo.”
Che partita ti aspetti da Lukaku?
“Cerco di scindere l’aspetto emotivo da quello tecnico: per me se facesse la stessa partita fatta col Cagliari sarei contento, ha aiutato tantissimo la squadra e ha tirato 6-7 volte in porta. E se lui calcia così tanto verso la porta i gol poi li fa”
Tra le caratteristiche di questa squadra che lei definisce forte, c’è quella di faticare contro le big del torneo. La roma ha vinto contro il Napoli e ha perso sei partite su nove. Da cosa dipende: approccio o casualità?
“Alla casualità credo poco nel calcio. Ma mi stai chiedendo di commentare degli scontri diretti in partite nelle quali non ho allenato io. Ci sono numeri che parlano ed esistono, vediamo come andremo domani. Quando giochi contro le squadre forti ci sta che perdi e che giochino meglio di te. Ma noi siamo una squadra forte, ci sono livelli in campo che a volte parlano: l’Inter è tanto forte, il Milan e anche la Juventus sono tanto forti. Sto cercando di far partire un percorso che dia la consapevolezza ai giocatori e a tutti quanti intorno che siamo tornati la squadra che di queste partite qui ne vinceva tante. È sempre stata forte l’Inter ma ci abbiamo vinto tante volte quando giocavo. Stiamo parlando di giocatori che hanno giocato con il Manchester, chi ha vinto Mondiale e Coppa America al Maracanà contro il Brasile. Sarebbe offensivo dire che i giocatori hanno problemi di testa a giocare contro squadre grandi, cercheremo di far si che il braccio di ferro spinga dalla parte nostra. Non credo ci sia un problema di testa, i giocatori non avrebbero fatto le carriere che hanno fatto o ottenuto i risultati che hanno ottenuto”.
L’Inter è la squadra che ha incontrato più volte in carriera, ha un ricordo particolare di questa partita?
“Ci sono stati tanti anni in cui ci siamo battuti e giocati scudetto e Coppe tra di noi, era quasi un gioco a due. A parte un paio di volte in Coppa Italia e una in Supercoppa hanno sempre vinto loro e quindi hanno fatto meglio di noi. Era una sfida sentita e calda, ma tra noi giocatori c’è sempre stato rispetto. Mi dispiace che non potrò tornare a San Siro che è lo stadio più emozionante in Italia dopo il nostro. Sarà bello ritrovare ragazzi con cui ho passato bei momenti in Nazionale, credo sarà una sfida altrettanto bella come erano quelle degli anni 2008-2010, il nostro obiettivo è tornare a giocarle più da vicino e non con 20 punti di distacco”.
I ritorni di Smalling e Sanches, che era definito “fondamentale”.
“È fondamentale come tutti gli altri, stanno accorciando le differenze coi compagni perché si erano allenati poco. Ancora li ho visti poco sul campo ma sono convinto saranno tanto importanti”.
Domani rispetto per l’Inter.
“Domani dovremo avere rispetto ma anche un po’ di spocchia e spavalderia. Non siamo gli ultimi arrivati, se porti troppo rispetto hai paura e se hai paura poi perdi. Ci saranno dei momenti in cui soffriremo domani perché sono forti. Sapere che ciò che accadrà è da persone mature, accettarlo significa perdere. Dobbiamo convincerci di poter vincere perché è vero. In un campionato intero sono più forti ma nella partita singola si possono battere”.
El Shaarawy?
“Lo conosco da tanto, sta avendo un’evoluzione mentale importante. Prima era buono, leggerino, mi arrabbiavo a morte ma ora è diventato un giocatore vero. Anche quando vedevo la Roma da tifoso, quando entrava avevo la sensazione potesse fare male in ogni momento. Bravo anche Zalewski quando è entrato contro il Cagliari, a lui tengo tanto. Sono contento degli esterni alti a sinistra”.
Giocherà domani?
“Ora vuoi sapere troppo… Ogni partita richiede una sua strategia: se ti dico se gioca o non gioca capisci la formazione”.
Sarà la prima settimana in cui giocherai 3 volte visto l’impegno col Feyenoord. Ci saranno accorgimenti in questo senso?
“Non facciamo valutazioni su chi giocherà domani o giovedì contro il Feyenoord”
Abbiamo letto “il predestinato”, all’inizio invece eri “una scommessa”. Chi si sente De Rossi?
“Ho letto “predestinato” già due anni fa e poi dopo l’esonero alla Spal pochi pensavano che lo fossi. Per me non esistono i predestinati, sono arrivato qui un po’ per caso, nel posto dove vorrei passare tutta la mia carriera e cerco di farlo al massimo senza badare alle etichette. Cerco di godermi quest’avventura che non so quanto durerà ma mi sta piacendo molto”.