Roma, la Joya è doppia
di MIMMO FERRETTI – Seconda partita allo stadio Olimpico e seconda vittoria (4-0), per mister De Rossi. Che porta così a tre su tre il suo ruolino di marcia sulla panchina della Roma. Non male. Non male per niente. Dal 1929, in Casa Roma, un allenatore subentrante non vinceva tre partite di fila. E la classifica, adesso, torna a essere guardabile. Nulla di straordinario, per carità, ma niente a che vedere con il triste nono posto di qualche settimana fa. Ottavo successo su 12 partite all’Olimpico, per i giallorossi: Cagliari annichilito con due gol per tempo da una Roma bella assai a vedersi quando attacca, con schemi, giocate e personalità. Prestazione a tratti scintillante. Dybala segna una doppietta e trascina i suoi compagni. De Rossi azzecca le mosse iniziali e completa l’opera firmando con successo i cambi in corso d’opera. Esordio per Baldanzi nell’ultimo quarto d’ora di gioco, ovviamente al posto di Dybala.
Roma con la novità Angelino dal primo minuto e, per la prima volta, Cristante accanto a Paredes in mezzo al campo. Fuori Bove, Pellegrini mezzala. Lukaku attaccante centrale, Dybala “libero” di giocare alla Totti e El Shaarawy attaccante di sinistra. Roma in vantaggio dopo sessantacinque secondi con Pellegrini (terza rete in tre gare), su azione di calcio d’angolo e “spizzata” assist di Paredes. Dopo una ventina di minuti raddoppio firmato da Dybala al termine di un’azione più da calcio a 5 che da calcio a 11. E velo decisivo di Lukaku. Tra la prima e la seconda rete, un palo colpito da Cristante su assist al bacio di Angelino. Roma padrona del campo, Cagliari con la testa fuori dalla propria area soltanto nel finale di tempo. Prima concesso e poi tolto tramite Var un calcio di rigore (inesistente…) in favore della squadra di Ranieri.
Rigore assegnato e confermato, invece, in favore della Roma in avvio di ripresa (mani di Petagna): implacabile Dybala da dischetto. De Rossi, allora, cambia quattro uomini nel giro di tre minuti: fuori Pellegrini, El Sharaawy, Llorente e Angelino, dentro Bove, Zalewski, Huijsen e Kristensen. Roma più fresca e più coperta in mezzo al campo e ancora a segno da azione di calcio d’angolo, stavolta con il neo entrato Huijsen di testa. Tutti a casa olè, con ampio anticipo.