Appesi a Dybala, la Joya di coppa
(IL MESSAGGERO) Il calcio del terzo millennio sa essere alquanto crudele. Non importa se ti chiami Dybala, se sei campione del mondo e uno dei 2-3 calciatori, come qualità nei piedi, più importante del nostro campionato. All’improvviso compaiono i numeri e questi sono privi di sentimenti e soprattutto senza memoria. Non ricordano ad esempio che c’è una Roma con Paulo e un’altra senza, che se la Roma lo scorso anno è arrivata a Budapest e a un fischio (quello mancato di Taylor sul rigore non assegnato per il mani di Fernando) dal secondo trofeo europeo in due anni, lo deve soprattutto alle magie dell’argentino. (…)