Crisi e tradimenti prima della fine
(IL MESSAGGERO) José Mourinho e Dan Friedkin hanno vissuto l’idillio solo il primo anno. Troppo poco. Dopo la vittoria della Conference, José ha alzato l’asticella, ha cominciato a chiedere investimenti sul mercato, calciatori di qualità e un dirigenteche potesse supportarlo nelle sue battaglie e sul mercato. Ha criticato, velatamente, la scelta di aderire al fair play finanziario, se l’è presa con Tiago Pinto e il suo mercatino e anche con alcuni componenti della squadra come Karsdorp che ha esautorato per sei mesi poco più di un anno fa. Nelle ultime conferenze stampa, invece, ha accusato alcuni suoi giocatori senza fare i nomi. Troppo complicato. (…)
La proprietà non ha mai pensato al rinnovo, ecco perché Mourinho quando ha parlato di onestà dei Friedkin non lo ha fatto a caso. “Io mi fido al 100% e nonho alcun motivo per pensare che i Friedkin non siano onesti come lo sono stato io con loro. Questo non significa che vogliano tenermi, non lo so. Ma non penso sia vero che parlino con un altro allenatore alle mie spalle e non credo a tutti i nomi che sono usciti”. Tutto si può dire di Mourinho, tranne che sia un ingenuo. Qualcosa aveva capito e si è voluto cautelare mettendo alla berlina la proprietà.