C’era una volta Totti. Ora talenti e bidoni servono a fare cassa
(LA REPUBBLICA) C’erano una volta Francesco Totti e Daniele De Rossi. E prima di loro Agostino Di Bartolomei, Giuseppe Giannini e Bruno Conti. C’era una volta un’idea di calcio che la Roma, al pari degli altri club orfana del decreto Crescita e dello sconto sugli acquisti dall’estero, dovrà rispolverare e potenziare se vuole restare competitiva. Perché quello di oggi è il club di Mourinho, di Bove e di Pellegrini, ma anche degli 81 milioni di euro incassati vendendo giocatori che forse oggi sarebbero potuti tornare utili alla causa giallorossa.
Ecco la formazione che la Roma, se non fosse stata obbligata a cedere i suoi giovani per e sistemare i conti, potrebbe schierare oggi. Otto anni di bilanci disastrati hanno impoverito il vivaio, utilizzato come mero strumento finanziario per fare calciomercato. Anche con Mou: tante le cessioni a fronte della promozione di Edoardo “cane malato” Bove, della fascia da capitano al braccio di Lorenzo Pellegrini e degli alti e bassi di Nicola Zalewski.
Si parte dalla porta, dove troviamo Andrea Romagnoli. Oggi senza club, nel 2019 si trasferì allo Spartak Mosca in cambio di 3 milioni di euro. In difesa – dove oggi si cerca lo juventino Huijsen in prestito secco – si fanno vedere Riccardo Marchizza, Riccardo Calafiori, Alessio Romagnoli e Alessandro Florenzi. Si arriva a centrocampo. Qui il rimpianto numero uno è Davide Frattesi. Per lui si immaginava lo stesso percorso di capitan Pellegrini: esperienza a Sassuolo con ritorno. Ma la seconda operazione non è andata in porto per ben tre sessioni di calciomercato consecutive, fino all’inserimento dell’Inter. Un patrimonio disperso. In mediana si fanno vedere Benjamin Tahirovic, nazionale bosniaco ceduto in estate all’Ajax, e Cristian Volpato, italoaustraliano scoperto da Francesco Totti e finito a sua volta a Sassuolo. Vale la pena aprire un capitolo sulla gestione dei giovani dell’era Mou: sotto la gestione portoghese sono stati ben 13 i “bambini” lanciati in serie A e in Europa. A chiudere l’attacco è Felix. In questo caso nessun rimpianto: due gol sono bastati alla Cremonese per investire 6 milioni per il giovane ghanese, fin qui una meteora. Di certo uno dei mattoncini che hanno portato 81 milioni nelle casse della Roma. Quanti ne servirebbero ora per ripor tare a casa i soli Frattesi e Scamacca.