STORIE GIALLOROSSE… Tra Bibbia e pallone
Paulo Sergio era un “atleta di Cristo” ovvero uno dei tanti calciatori, soprattutto brasiliani, che tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei duemila si dividevano tra Bibbia e pallone. Sacro e profano che si univano in questo attaccante di grandissima qualità che nella Roma ballò solo due stagioni, nelle quali rese moltissimo, segnando 24 gol in 64 partite di campionato equamente divisi: 12 nel su primo campionato in giallorosso e 12 nel secondo.
Memorabile la sua rete al Milan, con Costacurta saltato con pallone a destra e lui a scavalcarlo in velocità sulla sinistra, per poi battere Sebastiano Rossi con una staffilata rasoterra. Era la Roma di Zeman e del 4-3-3 (1997-98 e 1998-99), nel quale Paulo Sergio si esaltava ed esaltava i tifosi. Poi il boemo venne sostituito da Capello e lui venne ceduto al Bayern Monaco con grande rammarico dei tanti romanisti che lo avevano apprezzato moltissimo per le sue grandi capacità tecniche, la professionalità e l’educazione. Un campione vero, in tutti i sensi, che fu anche Campione del Mondo con il Brasile nel 1994.
(Rubrica a cura di Franco BOVAIO)