SERVETTE-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego ANGELINO – Alla fine tocca quasi essere “contenti” del successo dello Slavia: avesse pareggiato, avrebbe reso ancor più doloroso il punto di ieri sera. Che ti qualifica sì ma, con tutta probabilità, ti condanna al playoff.
Lo abbiamo ampiamente detto dopo Praga: ciò che hai messo in moto con quella inopinata debacle, te lo porterai dietro mesi.
Al netto del livello dell’avversario, può capitare anche contro il Pontedera che Dybala sbagli due goal davanti al portiere e uno a porta vuota. E se anche i migliori non segnano…
Bene Svilar, autore di una grande parata e di una bella uscita nel finale; Llorente che trova l’assist; Bove, il migliore, sempre alla ricerca della giocata veloce anche dopo i falli subiti.
El Shaarawy opaco ma troverebbe l’assist, se Dybala – soprattutto – e Lukaku – che mette comunque il timbro e lavora benissimo di sponda – sfruttassero un paio di suoi ottimi palloni.
Paredes ieri, parametrando l’avversario, meglio di altre occasioni, assumendosi quando serve la responsabilità della giocata.
Aoaur completamente spaesato; peccato, perché il suo inizio di stagione era stato incoraggiante e sembrava poter rappresentare una più che valida alternativa, cosa che attualmente non è nemmeno lontanamente.
Mourinho non lo nomina ma se la prende chiaramente con l’algerino e con chi entra: Spinazzola mai un fattore, con i cross preda sempre del portiere o del primo difensore sulla linea della palla.
Non so se l’allenatore portoghese, nella sua testa, ce l’avesse anche con Pellegrini, appena rientrato da un infortunio.
Ancora una volta la “clava” di Mou per cercare di avere una reazione, nell’ormai triennale tentativo di provare a tirar fuori qualcosa anche dall’ultimo elemento del gruppo.
Ultima considerazione su Cristante, che ha forti responsabilità in occasione del pareggio del Servette: non è però colpa sua se deve giocare fuori ruolo, poiché basta anche un piccolo infortunio dei titolari perché non vi siano alternative.