STORIA DI IERI di Diego AngelinoCOPPE EUROPEETOP

ROMA-SHERIFF. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Perché segna Pisilli? Perché, a differenza di altri centrocampisti, vede “verticale”. Sta per passarla indietro ma ci ripensa, si gira, si prende una responsabilità e cerca Lukaku, meritandosi la prima marcatura tra i grandi.

Diventa così lui il protagonista di una serata purtroppo finita ancor prima di iniziare: le speranze di primo posto, già ridotte al lumicino, scompaiono con i tre goal dello Slavia in mezz’ora. 

Allora la Roma fa ciò che deve: si allena in vista della difficile gara di Bologna, prendendosi tre punti sempre utili per il ranking e, in parte, per le casse, col premio UEFA per la singola vittoria.

Ci sono, dal 1’, Renato Sanches e Aouar: il portoghese ha due spunti (sul goal di Belotti e quando serve, dopo buon recupero, Lukaku) nei 60’ che gioca, anche comprensibilmente, molto sotto ritmo. 

L’algerino isi muove bene, serve Zalewski in occasione dell’1-0, avrebbe anche l’occasione di segnare: poi, ancora una volta, si fa male. 

Altro giocatore sotto osservazione – visto che dovrà sostenere l’ attacco domenica – era Belotti: meno brillante rispetto a inizio stagione, trova comunque la sempre importante rete per un attaccante.

Anche considerando la squalifica di domenica, titolare a sinistra è Zalewski: non fosse per l’ingenuità con la Fiorentina, da Roma-Monza si è spesso rivisto il giocatore in grado di diventare titolare nell’annata del successo in Conference League. 

Citazioni per Lukaku, ancora una volta a segno, per Svilar, che anche ieri trova il modo di fare una parata da sottolineare, per Cristante, prestato di nuovo alla difesa.

Da Pisilli all’esordiente Mannini, fino a un altro giovane ormai titolare, Bove, che gioca la solita partita tosta: l’ultimo a gestirsi in previsione di Bologna, dove andrà con il tasca il rinnovo fino al 2028. 

Uno dei 13 giovani cui Mourinho ha dato fiducia, aiutando la Roma anche da questo punto di vista. 

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