Pari, rossi e scintille
(LEGGO) Doveva essere una partita epica, e in qualche modo lo è stata. La Roma contro la Fiorentina porta a casa un punto utile a staccare il Napoli e consolidare il quarto posto dopo aver visto uscire tutti i migliori in campo: Dybala per infortunio, Zalewski e Lukaku per due espulsioni. La seconda netta, la prima decisamente no. Ma partiamo dalle note liete. Nella prima mezz’ora la squadra di Mourinho sembra in giornata buona. Il gol arriva dopo 5 minuti: magia di Dybala e testone di Lukaku. La Joya è in palla e sfiora il raddoppio. Sul più bello, però, arriva l’infortunio dell’argentino (oggi esami ai flessori). Al suo posto Azmoun, uscirà pure lui per infortunio.
Nella ripresa la Roma regge comunque bene il campo, pur senza le giocate di Dybala. E va vicina al gol con Mancini frenato da Duncan quasi sulla linea. L’arbitraggio di Rapuano (che arriva dopo le pesanti polemiche settimanali) però cambia tutto. Il direttore di gara ignora due interventi probabilmente da giallo di Ikoné e punisce severamente Zalewski che finisce sotto la doccia dopo un’ora. Pochi secondi dopo il rosso arriva il gol della Fiorentina con Martinez Quarta. Sull’Olimpico cala il gelo e la squadra di Italiano prende coraggio sfiorando tre volte il vantaggio e trovando un grande Rui Patricio. La Roma prova a ripartire ma a 5’ dal 90’ Lukaku compie un intervento assurdo su Kouame. Per Rapuano è ancora rosso e la Roma resta in nove. A quel punto Mourinho tira fuori dal cilindro tutta l’esperienza possibile: consegna a un raccattapalle un fogliettino che viene recapitato a Rui Patricio. La Roma cambia schieramento come le legioni romane in battaglia. Un Olimpico da brividi fa il resto.