La scalata di Kristensen e Azmoun. Ora sono protagonisti della Roma
(LEGGO) «Mou fa sentire tutti importanti e non abbandona mai nessuno». Più bello del rigore guadagnato, del gol e dell’assist per Pellegrini. A fine partita Ramsus Kristensen mette la firma più importante, quella che attesta la coesione di un gruppo che ha almeno un paio di “eroi” in più. Sono i nuovi “Moustri” dello Special One: il vichingo danese e l’iraniano Azmoun. Il loro abbraccio dopo il gol della rimonta col Sassuolo è emblematico, rappresenta la Roma meno sponsorizzata, quella però che è capace di toglierti dai guai. Quella che in Europa segna più di tutti negli ultimi 10 minuti e che sa andare oltre i limiti di una rosa che andrà rinforzata a gennaio. I due calciatori, arrivati in prestito da Leeds e Leverkusen, non giocano in Europa a causa dei paletti Uefa. Ma in Italia portano punti pesanti nella corsa Champions che ora vede Mourinho al quarto posto. E con la fiducia societaria tornata piena come dimostra la difesa pubblica di Pinto.
Una protezione che proseguirà nelle sedi opportune dopo la conclusione delle indagini da parte della Procura relative alle presunte dichiarazioni lesive nei confronti dell’arbitro Marcenaro. Una fiducia forte tanto che può aprire entro Natale le porte alla trattativa per il rinnovo che sembrava impossibile un paio di mesi fa. Amaro in vista per i detrattori, quasi tutti fuori dal Raccordo. Dentro ci sono Kristensen e Azmoun, il gigante danese e il dissidente iraniano. Simboli di una Roma formata non solo dagli uomini copertina Dybala (5 degli ultimi 7 gol hanno il marchio della Joya) e Lukaku. Meno appariscente, ma in risalita è pure Paredes. Basta leggere i numeri di domenica: 102 tocchi del pallone, 92% di precisione passaggi, 100% dribbling riusciti e 80% tackle vinti.