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I RIMPIANTI DI UN VIAGGIO INUTILE

di MIMMO FERRETTI – Ultima gara dell’anno, ennesima sconfitta (1-0) lontano dalla Capitale. A Torino, in casa della Juventus, la Roma ha giocato la partita numero 20 di campionato in trasferta del 2023: bilancio pessimo, 10 ko, 6 pareggi e soltanto 4 vittorie. Basti pensare, riassumendo, che dei 60 punti a disposizione la Roma ne ha (ri)portati a casa a solo 18. Mal di viaggio? A dir poco. Impossibile trovare una spiegazione seria, vera e logica per la doppia faccia del gruppo di Josè Mourinho, forte in casa ma debolissimo lontano dall’Olimpico. Motivi più tattici e mentali che tecnici, forse, alla base di questo strambo comportamento. Perchè i giocatori (e l’allenatore) sono sempre gli stessi, in casa e fuori. Stavolta, però, la sconfitta appare verdetto probabilmente esagerato per quanto accaduto in campo. La Roma, a differenza di Bologna, s’è vista con personalità e coraggio ma ancora una volta non è riuscita a concretizzare. Servono a poco, i rimpianti: mancano i punti e questo è ciò che conta.

Partita molto tatticizzata, nella prima frazione, con la Roma più propositiva, più attiva in fase di palleggio e Juventus più coperta e “bassa” in attesa di (ri)partire in contropiede. Ritmo non straordinario, a dire il vero, ma occasioni da entrambe le parti: il palo colpito da Cristante e il salvataggio di testa sulla linea di Ndicka su tiro di Kostic quelle più importanti. Oltre a un delizioso esterno sinistro di Dybala (piazzato da Mou sulla destra) che ha accarezzato il palo alla destra di Szczesny e una conclusione di Vlahovic frenata in extremis da Mancini. La notizia? Roma con personalità anche in trasferta.

Poi, in avvio di ripresa, ecco l’altra faccia della squadra di Josè Mourinho: un paio di minuti di gioco e Juventus in vantaggio con Rabiot, fino a quel momento spettatore non pagante del match. Una leggerezza e/o un errore in fase difensiva che si rivelerà fatale. Dentro Pellegrini, allora: fuori Bove. El Shaarawy, a seguire, entra per l’ammonito Paredes e la Roma diventa piuttosto sbilanciata in avanti. Max Allegri coglie l’attimo e mette un attaccante fresco, Milik, al posto di Vlahovic. La Roma controlla il pallone (la Juve fa poco per non permetterglielo, forse), palleggia fino al limite dell’area juventina poi si trova davanti il muro eretto da Allegri, con un occhio speciale rivolto a Lukaku. Mou chiude con Azmoun che prende il posto di Zalewski per l’assalto finale, che – però – non partorisce l’effetto sperato. Roma al settimo posto, a meno cinque dal quarto. Serve un 2024 diverso. Non solo in trasferta.

One thought on “I RIMPIANTI DI UN VIAGGIO INUTILE

  • Ho 50 anni, tifo Roma almeno da 40, vorrei vedere una vittoria piena e importante dei nostri a Torino conyro la Juventus prima di congedarmi dalla vita terrena. Chissà se succederà mai. Tifiamo. F.P.

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