RASSEGNA STAMPA

I 18 minuti di Renato Sanches

(ULTIMOUOMO.IT) Al 64esimo Renato Sanches non riesce a capire perché sulla lavagnetta luminosa sia comparso proprio il numero 20. Si guarda intorno in cerca di uno sguardo di conforto, si indica il petto per avere conferma di essere proprio lui a uscire. È possibile che ci sia un errore? Una volta superata la linea di fondo, che separa il campo da gioco dall’oblio futuro, si stringe nelle spalle, il massimo segno di dissenso che può permettersi mentre è inquadrato dalle telecamere. José Mourinho l’aveva fatto entrare appena 18 minuti prima, all’inizio del secondo tempo, e anche in quel caso in molti devono aver pensato a un errore. La Roma era andata sotto nei minuti finali del primo tempo contro un Bologna semplicemente più vivace e l’allenatore portoghese aveva pensato che lui, sì proprio lui che in questa stagione ha giocato meno di 230 minuti, potesse ribaltare l’inerzia della partita, che era già inclinata in maniera piuttosto evidente dalla parte della squadra di Thiago Motta.

L’allenatore portoghese è famoso per provare ad attingere a quelle forze oscure, intangibili che muovono la realtà senza che gli esseri umani possano vederle. I percorsi logici che portano alle sue decisioni in campo non sono sempre chiari a chi, come me, non ha alzato 26 trofei nel corso della sua carriera. Perché far entrare Renato Sanches in primo luogo? Il centrocampista portoghese era entrato al posto di Leonardo Spinazzola, ma la sua sostituzione non era stata obbligata per via di un cambio tattico. Sull’esterno sinistro era stato dirottato Stephan El Shaarawy, il cui vuoto era stato riempito dallo spostamento sulla linea d’attacco di Lorenzo Pellegrini, che a sua volta aveva liberato lo spazio da mezzala destra per Renato Sanches. «Nella scorsa partita ci aveva dato 60 minuti di speranza, ho pensato di inserirlo perché la squadra poteva avere bisogno della sua qualità», ha dichiarato Mourinho dopo la Caporetto del Dall’Ara, confermando di averlo messo in campo perché pensava che Renato Sanches in quanto tale, e nessun altro, potesse creare una via d’uscita in una partita che si stava chiudendo in maniera asfissiante intorno ai giocatori giallorossi.

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