Tanto la colpa è di Mourinho
Di Franco Bovaio – Una sconfitta a Milano contro l’Inter (che ci può stare) dopo cinque vittorie consecutive ed è subito ricominciata la tiritera su Mourinho che non capisce niente perché è andato solo a difendersi in casa della squadra più forte del campionato. Ma pensa te.
E cosa avrebbe dovuto fare? Andare a giocarsela a viso aperto per prenderne cinque come aveva fatto il Milan nel derby? Dai su, siamo seri. Il calcio non si commenta con i pregiudizi, che ogni volta che arriva una sconfitta vengono ritirati fuori contro questo allenatore che invece, secondo me, sta facendo il massimo con la rosa che ha.
Perché se proprio dobbiamo prendercela con qualcuno bisogna farlo con chi lo ha messo e lo mette in condizione da tre anni di fare solo gare difensive contro le grandi del campionato, rispetto alle quali la Roma ha una rosa più scadente. Non sulla carta, certo. Perché nel gioco delle figurine la Roma è fortissima. Ma sul campo, dove quelli forti forti sono più assenti che presenti, visto che si fa il mercato con i prestiti e gli svincolati mezzi rotti.
A Milano mancavano Pellegrini, Smalling, Dybala, Renato Sanches, Spinazzola, tutta gente che sta più fuori che dentro e che, quando gioca, può fare la differenza. E Mourinho si deve inventare Llorente centrale dei centrali perché di difensori sono rimasti solo in tre, come i tre somari e i tre briganti di una vecchia canzone di Domenico Modugno. Poi si deve inventare da tre stagioni Zalewski terzino sinistro, che non è il suo ruolo e lui fa quello che può (benino se attacca, malino se difende); Cristante messo dove serve (e meno male che il ragazzo risponde sempre alla grande) ed El Shaarawy anche (un altro che si adatta e va elogiato).
Perché il calciatore che inventa o cambia il ritmo e il passo della squadra non c’è. O meglio, c’è ma sta quasi sempre male (Pellegrini, Dybala, Renato Sanches, l’anno scorso Wijnaldum). Poi se contro le grandi Mourinho si difende sperando di punirle con la giocata, il contropiede, la palla inattiva la colpa è la sua e non capisce niente.
Come se, cambiando allenatore, gli infortunati di lungo corso guarirebbero all’improvviso e le lunghe degenze in infermeria finirebbero miracolosamente. Ma dai su, siate seri. È chiaro che non sarebbe così, perché c’è una Roma delle figurine che è fortissima e una che va in campo che non lo è per i motivi suddetti. E la colpa di questa situazione è di un mercato che negli ultimi anni, alla Roma, ha portato quasi sempre giocatori in fase di recupero fisico. Lukaku a parte, ovviamente. Anche se è un prestito pure lui e a fine stagione, probabilmente, dovremo salutarlo.