Roma, così non va
(IL TEMPO) Stagione 1995-1996, l’ultima volta in cui la Roma ha totalizzato soltanto un punto nelle prime tre giornate di campionato. Proprio come accaduto in questa stagione. Una partenza insistente, più che falsa, che mette già spalle al muro Mourinho e i suoi. Oltre ai risultati negativi, a preoccupare sono diversi fattori che nei primi duecentosettanta minuti hanno messo a nudo tutti i limiti e le difficoltà dei giallorossi. Il primo sembra, paradossalmente, la condizione fisica. Da inizio campionato si sono fermati già per problemi muscolari Dybala, Renato Sanches, Aouar e Pellegrini (venerdì in campo non al meglio della forma). Ma oltre agli infortuni, è la situazione generale della squadra ad apparire in ritardo. La differenza di brillantezza con il Milan all’Olimpico è stata imbarazzante.
L’immagine più significativa rispetto a questo tema sono le prestazioni di Smalling. Colui che è stato il leader per eccellenza della difesa giallorossa nel biennio Mourinho, in queste prime uscite è sembrato un altro. In ritardo nelle uscite, compassato nell’uno contro uno e spaesato nel posizionamento. Serve certamente un Chris diverso dopo la sosta per tornare a poter contare su un reparto difensivo solido, compresi i limiti di Rui Patricio. Poi c’è il problema, ormai atavico, degli esterni.
Emblematica la smorfia di Lukaku al quarto traversone proveniente dalle corsie regalato al portiere. L’ultimo arrivato ha già individuato un grosso limite di organico. Troppo poco beneficio dai cosiddetti «quinti» per una squadra che gioca con un modulo con la difesa a tre. E poi c’è il centrocampo che nelle ultime due uscite ha visto giocare dall’inizio sia Cristante che Paredes, rallentando sensibilmente la manovra. Insomma, serve recuperare i big che possono fare la differenza (come sottolineato da Mou un paio di settimane fa), da Dybala a Renato Sanches. Ma quest’alibi non può bastare a giustificare la pochezza mostrata dalla Roma in questo breve segmento iniziale di campionato. Intanto sono quattordici i calciatori che andranno in nazionale (Aouar resta da valutare), mentre per chi resterà a Trigoria (come Dybala), la ripresa è fissata per martedì mattina.
Nella Capitale resterà anche Azmoun. L’iraniano ha iniziato a lavorare con il gruppo ma non ha potuto giocare in gare ufficiali. Questo poiché ancora sprovvisto del visto, a causa dei tempi più lunghi della burocrazia iraniana. Ma al rientro dalla sosta sarà regolarmente a disposizione.