Roma, il tesoretto arriva dalle fasce
(IL MESSAGGERO) Uno entra, uno esce. Non si deroga. È il leit-motiv del mercato romanista dal 1 luglio in poi. Ricevuto l’ok dalla Uefa per aver rispettato i vincoli del requisito di pareggio per gli esercizi finanziari 2019, 2020, 2021 e 2022 (in questo caso è l’ultima volta che la Uefa ha valutato i club sulla base del “vecchio” Regolamento Club Licensing e Financial Fair Play del 2018; con il nuovo, la Roma dovrà pagare una multa a ottobre), Pinto è alla ricerca di liquidità per completare la rosa.
Sbarcato Kristensen (ok le visite mediche a Villa Stuart, arriva in prestito dal Leeds: “Orgoglioso di entrare a far parte di questo club, un privilegio lavorare con Mourinho”), nelle idee dello Special il danese andrà a far coppia con Celik. Ne avanza uno, Karsdorp. Anzi due, considerando Reynolds con il quale c’è un discorso avviato con il Westerloo che dopo averlo avuto in prestito, offre per il cartellino 3,5 milioni (più il 20% sulla futura rivendita).
Da giorni il gm sta cercando una sistemazione per l’olandese. Il rientro in patria, al Feyenoord, è complicato. La Roma valuta il calciatore 8 milioni, troppi (per ora) per i campioni dell’Eredivisie. Ma è da lui, Reynolds e altri due esterni sulla fascia opposta che la Roma cerca il cash per poi muoversi. I calciatori in questione sono Viña e Spinazzola.
L’uruguaiano ha disputato l’ultima stagione con il Bournemouth che forte di un contratto che scade nel 2026 con i giallorossi ha chiesto un paio di settimane fa il rinnovo del prestito. La Roma frena. Il laterale, dopo un primo periodo di ambientamento, non ha fatto male in Premier (12 presenze e 2 reti) contribuendo alla salvezza tranquilla del club del Dorset. Pinto intende monetizzare, magari accettando di nuovo il prestito ma subordinandolo ad un obbligo in caso di salvezza.
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