STORIE GIALLOROSSE… Trottolino insidioso
A differenza di quello che molti ricordano Fausto Salsano non ha vinto lo scudetto con la Sampdoria nella stagione 1990-91 perché era stato ceduto alla Roma proprio nell’estate del ’90, quella delle “notti magiche” del Mondiale. Peccato per lui, certo, ma meglio per la squadra giallorossa, che in quel periodo era allenata da Ottavio Bianchi e che in lui ha subito trovato un “trottolino” insidioso per tutte le avversarie. Salsano, infatti, era un piccoletto dai piedi fatati che con il suo gran movimento su tutto il fronte d’attacco creava molti problemi ai difensori che si trovava di fronte, creando, allo stesso tempo, molte occasioni da gol per la propria squadra.
Salsano era un centrocampista offensivo bravo a giocare sia come trequartista che come uomo di fascia, comunque dietro e in appoggio alle punte o alla punta principale. Nella Roma ha avuto subito un ottimo impatto, tanto che nella prima delle sue tre stagioni in giallorosso (1990-91) ha giocato 29 partite con 4 gol e ha vinto la Coppa Italia e perso la doppia finale di Coppa UEFA contro l’Inter. In totale, in giallorosso, ha disputato 110 partite con 6 gol. Nel 1993 ha salutato la Capitale per tornare alla Sampdoria, dove poi ha chiuso la carriera nel 1998 per dedicarsi a quella di allenatore, che dal 2004 lo ha portato ad entrare nello staff del suo vecchio compagno in blucerchiato Roberto Mancini, che ha sempre seguito in tutte le sue avventure professionali. Tanto che oggi fa parte dei collaboratori di quest’ultimo nella nazionale italiana.
(Rubrica a cura di Franco BOVAIO)