Serve l’Europa League
(IL TEMPO) Vincere con lo Spezia per rimanere in Europa League. Il percorso dei giallorossi nella seconda coppa europea si è concluso lo scorso mercoledì
nella finale di Budapest, con la Roma che si è dovuta arrendere ai rigori sfumando così una qualificazione in Chamoìoions League. La sfida di domani, in casa con lo Spezia, si rivelerà dunque fondamentale per scoprire il futuro della squadra di Mourinho. Lo Special One dovrà valutare le condizioni dei propri giocatori dopo i 140 minuti alla Puskas Arena, cercando di schierare un undici competitivo in grado di vincere contro i liguri, che si giocano la permanenza in Serie A.
I tre punti – in attesa di una possibile esclusione della Juventus dalle coppe da parte della Uefa – garantirebbero ai giallorossi una partecipazione in Europa League, in caso di mancata vittoria, con conseguente successo bianconero a Udine, costringerebbe i giallorossi invece a tornare in Conference League. Due scenari diversi, anche dal punto di vista economico: la seconda coppa europea ha un valore complessivo di 465 milioni di euro, mentre la competizione che ha visto i giallorossi trionfare a Tirana nella prima edizione ne vale poco più della metà, ovvero 235, senza poi considerare il turno di spareggio obbligatorio che si svolgerebbe tra la prima e la seconda giornata di campionato, ad agosto.
Mentre la quota di partecipazione tra le due coppe è simile – 3,63 milioni per l’Europa League, contro i 2,94 della Conference – quello che fa la differenza tra le due sta nei premi legati al market pool e al coefficiente decennale delle squadre partecipanti, per un totale di 209 milioni per l’Europa League e 47 per la Conference. Siamo sicuramente lontani dai soldi che avrebbe garantito una eventuale qualificazione in Champions; tuttavia, un percorso come quello compiuto quest’anno dai giallorossi fornirebbe introiti fondamentali per far respirare le casse giallorosse