Questo calcio non è più credibile
di Franco BOVAIO – Non credo più al vostro calcio, fatto di ineffabili arbitri Taylor e supponenti assistenti Serra, di giustizia sportiva che di giustizia porta solo il nome e di VAR usata a proprio uso, consumo e piacimento. Avevano detto che con la sua introduzione gli errori arbitrali si sarebbero azzerati… Ma fateci il piacere, per piacere. Non prendeteci per il culo (le cose vanno chiamate con il loro nome). Gli errori non si azzerano di un bel niente se al VAR ci si va quando si vuole e solo per favorire chi si vuole.
Così un illustre arbitro Taylor può permettersi di prendersi gioco della squadra che porta il nome e i colori della Capitale d’Italia e di una Federcalcio italiana silenziosa e silente nella persona del suo illustrissimo presidente Gravina. Presente in tribuna a fare bella mostra di se (perché quando c’è da apparire appaiono sempre tutti) ma lesto a scomparire per non dire nulla contro i potenti della UEFA dopo lo scempio compiuto sul campo sa danno di una società italiana dall’inglese col fischietto. Che non ha danneggiato solo la Roma, sia chiaro, ma tutto il nostro calcio, facendo capire al mondo che non contiamo un bel niente. Perché in questo calcio malato di affarismo e lobbismo vince chi conta, chi si fa sentire nei saloni del potere, chi è amico di chi ha il potere di indirizzare le partite. Non chi, a quel potere, gliele dice in faccia. Come Mourinho.
Così, per la finale, il designatore degli arbitri europei Rosetti (un italiano amico degli arbitri italiani che l’hanno giurata a morte a Mourinho soprattutto dopo il caso-Serra) manda un inglese che lo stesso Mourinho aveva svergognato pubblicamente quando allenava in Inghilterra per un evidente rigore che non aveva concesso alla sua squadra. Talmente evidente e talmente svergognato, l’ineffabile signor Taylor, al punto che poi aveva dovuto addirittura chiedere scusa a Mou.
Ma figuratevi se non se lo ricordava quel figlio … della perfida albione. Quello se l’era legata al dito e alla prima occasione buona … Zac, Mourinho è bello e servito. Così come lo hanno bello e servito in campionato con arbitraggi ridicoli che hanno allontanato la sua Roma dalla zona Champions. Che è roba da amici del potere, perché lì ballano i soldi veri.
E a rimetterci, come sempre, è la nostra Roma. Ma, per quello che riguarda l’Europa, solo apparentemente e in prima battuta. Perché dopo l’arbitraggio di ieri a senso unico per il Siviglia (che in tutto questo non c’entra niente, sia chiaro), al punto che anche i commentatori della televisione francese che ha trasmesso la partita non hanno potuto fare a meno di sottolinearlo, è tutto il calcio italiano ad averci rimesso. Perché la Roma è una squadra italiana. Anzi è la squadra della Capitale italiana. E i vertici del nostro calcio farebbero bene a difenderla, almeno in campo internazionale. O hanno la coscienza sporca anche loro?
Se così fosse, dopo trent’anni di giornalismo sportivo e 56 di tifo e passione calcistica, vi dico: tenetevi il vostro calcio. Perché io non vi credo più. E come me, vi assicuro, sono in tanti a non crederci più. Da ormai molto tempo. Soprattutto tra i giovanissimi. E questa disaffezione figlia delle vostre malefatte, dei vostri fischietti e dei vostri VAR telecomandati porterà il calcio a morire. Perché i giovanissimi non vi stanno seguendo più come facevamo noi alla loro età. Hanno altri mille interessi, che sono più rapidi e fruibili di una partita che dura quasi tre ore e che, per questo, li annoia. Se poi è sfacciatamente indirizzata …
De Laurentis, al quale si può dire di tutto ma non che non è un imprenditore di successo, se ne è già accorto. E visto quello che fate, quei giovanissimi fanno davvero bene a impiegare il loro tempo libero in altre occupazioni. Perché voi, con i vostri lucidi fischiettini, con i VAR, con i giochi di potere, con le parate istituzionali nelle tribune d’onore di ogni stadio e le giustizie sportive ad minchiam (come avrebbe detto il grande professor Scoglio) non siete più credibili.