Budapest, un’invasione giallorossa. Olimpico, polverizzati 50mila biglietti
(LEGGO) È Budapest, ma nelle vie del centro già si sente un forte mix di romano e andaluso. Da ieri, infatti, è iniziato l’esodo delle due tifoserie in una città vestita a festa e con un clima non lontano da quello della capitale. Domani sera si gioca la finale di Europa League tra Roma e Siviglia alla Puskas Arena che vedrà quasi il doppio di sostenitori giallorossi rispetto ai 13mila spagnoli. Oggi il grosso della tifoseria romanista sbarcherà con ogni mezzo in Ungheria. C’è chi è partito ieri sera con l’automobile stabilendo soste a Trieste o Lubiana, chi farà scalo addirittura in Danimarca e chi ha deciso di prendersi una settimana di ferie per pagare meno il volo di ritorno. C’è di tutto: ultras, famiglie, dirigenti, ragazzi che salteranno gli ultimi giorni di scuola. Tutti con qualcosa della Roma addosso: la maglia di Dybala, una bandiera con l’immagine di Mourinho in stile Giulio Cesare o le sciarpe storiche.
Oltre 20 mila tifosi (9 mila in aereo) arriveranno tra oggi e domani mattina, pochi di loro ancora senza biglietto perché nel frattempo in molti hanno approfittato di quelli non venduti a Siviglia. Tutti consapevoli che a una partita del genere non si può mancare. Già da ieri qualche gruppo è arrivato facendo sentire la voce in una città che sarà per la maggioranza dalla parte degli italiani.
Tre le raccomandazioni: raggiungere al più presto la Fan Zone organizzata al bellissimo City Park, caricare il telefono visto che il biglietto sarà solo telematico ed evitare di raggiungere lo stadio (da 59 mila posti) con l’auto viste le numerose restrizioni in atto già da oggi e i controlli severi che riguarderanno anche l’ingresso alla Puskas Arena. In tribuna anche tanti vip: da Totti a Rosella Sensi, dal sindaco Gualtieri a Verdone, passando per Venditti, Blanco, Damiano dei Maneskin e tanti ex calciatori. Ma la febbre contagia anche chi resterà a Roma tra cui De Rossi causa diploma della figlia. Oltre 50mila persone, infatti, hanno polverizzato i biglietti in vendita e assisteranno alla partita all’Olimpico dove sono stati posizionati 6 maxischermi, esattamente come un anno fa per la finale di Conference. L’invito, visto che il 4 giugno si gioca Roma-Spezia, è di non invadere il campo.
C’è chi per “scaramanzia” la vedrà a casa (come Ultimo) mentre i locali del centro sono sold out da giorni nelle febbrile attesa di una notte che può regalare alla Roma una doppietta storica dopo il Feyenoord o un’altra cocente disperazione come con Liverpool e Inter. Ma, come dice il teaser del club: «Le finali si vincono e si perdono, beato chi le gioca nell’invidia di chi le guarda».