Una Roma infinita: è semifinale
(IL MESSAGGERO) C’era tutto, il pubblico, i colori, la voglia, i sentimenti, un bel calcio, assai migliore di quello espresso a Tirana, dove la Roma, il Feyenoord, lo aveva già battuto senza regalare spettacolo, ma cosa importava all’epoca? Nulla, era una finale. Stavolta sono novanta minuti di fuoco più i supplementari, tutta un’altra (meravigliosa) storia. Infinita. La Roma piange di gioia (Spinazzola), annega (rete di Paixao), poi apre un occhio (Dybala) e infine apre l’altro (prima con El-Sha e poi con Pellegrini), ammirando la luce. Arriva la meritata qualificazione in semifinale di Europa League (che giocherà contro il Leverkusen), e quella contava più di tutto il resto. La vendetta di Tirana, alla fine, non è stata consumata dal Feyenoord, che esce quasi umiliato, con quattro gol sul groppone. La Roma esce affaticata, con le gambe spezzate ma con un cuore gonfio di gioia.