RASSEGNA STAMPATOP

STROOTMAN “Feyenoord? Con l’Olimpico pieno può farcela. Alla Roma ho provato a tornare, anche gratis”

L’ex giallorosso Kevin Strootman ha rilasciato una lunga intervista al Messaggero parlando del suo passato e del Feyenoord. Questo un estratto:

Rimpianti?
“So che la mia carriera poteva essere diversa, forse migliore, ma è vero pure che tanti calciatori, infortuni come i miei, li hanno subiti a 15, 16 anni e hanno smesso di giocare presto. In fondo sono ancora qui”.

A Napoli il primo grave infortunio, a Firenze la botta che non si aspettava. Quale dei due è il ko più negativo che si porta dietro?
“Decisamente Napoli. È stato tremendo, ma poi ho pensato che potevo uscirne. Invece mi hanno sbagliato l’operazione e sono entrato in un tunnel. Poi mi sono fatto male al Franchi ma poteva accadere nella gara successiva. Se tornassi indietro, di sicuro farei altre scelte”. (…)

Tra lei e la Roma è stata subito magia.
“Sono arrivato e l’ambiente era depresso per la Coppa Italia persa contro la Lazio. Le 10 vittorie di fila hanno ridato entusiasmo e ci siamo divertiti. Con il pubblico c’è stato subito feeling. E Roma è la città più bella del mondo. Ero con gente come Pjanic, De Rossi e Nainggolan, eravamo un centrocampo completo. Impossibile giocare male al loro fianco”.

Tornerebbe alla Roma?
“Lo scorso anno ho provato, anche gratis, ma non mi hanno voluto”.

Le sarebbe piaciuto essere allenato da Mourinho?
“Parliamo di un tecnico che ha vinto ovunque, ma non lo conosco bene. Roma mi è rimasta nel cuore. Anche quando stavo male, mi hanno sostenuto tutti”.

Perché è andato via, allora?
“Diciamo che alla fine non c’erano le condizioni per continuare insieme. La Roma continuava a comprare centrocampisti, sono arrivati Cristante, Pastore e poi Nzonzi. E mi chiedevo perché, che fine avrei fatto? Sentivo che non c’era fiducia in me. Ne ho parlato con Monchi e mi disse che ero incedibile. Nel frattempo mi chiamava Garcia da Marsiglia, ma io prendevo tempo. Poi ho saputo che Monchi aveva già stabilito il prezzo con il club francese, non è stato onesto. Ne ho parlato con Di Francesco e la reazione non fu di uno che mi avrebbe trattenuto a tutti i costi. Insomma, non avevo buone sensazioni. Giocai la prima partita a Torino, poi abbiamo preso la decisione di separarci. Che restavo a fare se non ero più accettato?”. (…)

La Roma affronta il Feyenoord, che lei conosce bene.
“E conosco bene anche il suo allenatore, Slot, con il quale ho giocato un paio di anni nello Sparta Rotterdam. All’andata, hanno dimostrato gran carattere e energia. Anche la Roma ha giocato un’ottima partita, è stata sfortunata”.

Ce la farà a passare il turno?
“Non lo so. Con l’Olimpico pieno può farcela, se non sottovaluta l’avversario che non per caso sta vincendo il campionato in Olanda. Sarà fondamentale il il rientro di Dybala, un fuoriclasse vero”.

Lei ha avuto due capitani tosti come Totti e De Rossi, che idea s’è fatto di Pellegrini?
“L’ho conosciuto che era giovane e non potevo pensare in quel momento che sarebbe diventato il capitano. Ma non paragonatelo a Francesco e Daniele, gli fate soltanto del male. Loro due sono la Roma”.